La Milano-Meda sarà a pagamento? Secondo l’Ad di Pedermentana è inevitabile

Se ne parla ormai da circa un mese ma ad oggi non è ancora stato chiarito se effettivamente la ‘nuova’ tratta Milano-Meda (una volta assorbita dalla Pedermontana) diventerà a pagamento – e neppure, nel caso, quanto costerà – una volta completati i lavori: una circostanza ritenuta “fondamentale per il rientro dell’investimento” dall’Ad del gruppo Sabatino Fusco, ma al contempo fermamente criticata (e in parte temuta) da cittadini e sindaci locali. Predisporre un pagamento sulla tratta ora gratuita tra Milano e Meda, secondo i critici, aumenterà la pressione stradale sui centri e sulle arterie cittadine, aumentando i tempi di percorrenza e l’inquinamento, oltre a rendere del tutto inutile quell’investimento di cui parla l’Ad di Pedermontana dato che sempre meno cittadini sceglieranno di percorrerla consci di dover pagare un pedaggio.



Prima di arrivare al fulcro della questione, facciamo solamente un piccolo passo indietro alla presentazione del progetto di espansione della tratta B2 dell’autostrada A36 per una percorrenza totale di 9,5 km e che ingloberà – tra le altre – anche la superstrada che collega Meda a Milano: su quest’ultima tratta che potrebbe diventare a pagamento transitano (stando ai dati stimati dalla stessa Pedermontana) più di 7mila veicoli in entrambe le direzioni nelle sole ore di punta mattutine. Dato utile a comprendere la preoccupazione dei sindaci per il traffico, specialmente durante i lavori di bonifica promessi da Fusco che ridurranno il numero di corsie praticabili dagli automobilisti.



Quanto costerà la Milano-Meda: l’ipotesi di Angelo Orsenigo

Venendo a noi, sulla questione del presunto pagamento per attraversare la Milano-Meda è tornato nella giornata di ieri Angelo Orsenigo, consigliere regionale lombardo del Pd, in un’intervista per EspansioneTv, con una sua personale stime sui costi basata “sull’attuale pedaggio chilometrico previsto da Pedemontana su tratte di simile lunghezza”. Fermo restando, inoltre, che – come spesso accade – nei primi mesi o anni di apertura di una nuova autostrada i costi sono leggermente superiori a quelli poi rivisti dopo il rientro dell’investimento; secondo Osegnigo “la Milano-Meda a pagamento potrebbe costare dai 4 ai 6 euro al giorno tra andata e ritorno“.



Cifre che viste così potrebbero sembrare irrisorie, ma che diventano enormi se si considera che “per un artigiano o un lavoratore che usa ogni giorno la strada, parliamo di una spesa mensile tra gli 80 e i 120 euro“. Occasione utile anche per ricordare che oltre all’evidente impatto economico che avrà la Milano-Meda a pagamento, non si può ignorare anche quello “per la viabilità locale che potrebbe essere messa in difficoltà, per il conseguente aumento del flusso di traffico nei centri abitati e per il possibile peggioramento della qualità dell’aria“.

Tesi, quest’ultima, molto simile a quella già espressa in fase di presentazione del progetto che coinvolgerà la Milano-Meda da Gianpiero Bocca, sindaco di Cesano Maderno, che era arrivato anche a chiedere “la gratuità o quantomeno condizioni di agevolazione nel passaggio da un comune all’altro” per i “cittadini residenti nel tratto della B2”. Fusco, ricordando la necessità del padaggiamento per “il rientro dell’investimento”, aveva ipotizzato eventuali “tariffe agevolate” solo a fronte di “risultati migliori rispetto a quelli ipotizzati”.