Crolla l’utilizzo dei mezzi pubblici in quel di Milano a causa dell’epidemia di coronavirus. Come era del resto prevedibile, viste le scuole superiori da oggi chiuse e in precedenza già organizzate con la didattica a distanza alternata, tenendo conto anche delle numerose persone che lavorano in smart working, in “pochi” stanno prendendo i mezzi pubblici, per lo meno, non l’enorme traffico pre-covid. A sottolineare l’emergenza è stato in particolare Marco Granelli, assessore alla mobilità del Comune, che intervistato stamane dal canale Sky Tg24, durante il programma “Buongiorno”, ha appunto denunciato il crollo del numero dei passeggeri: “Negli ultimi giorni della scorsa settimana eravamo al 41% dei passeggeri – le parole di Granelli – 600mila persone al giorno rispetto a 1,4 milioni dello scorso anno. Dieci giorni fa eravamo al 55%, i cittadini stanno diminuendo, in virtù delle misure regionali che hanno ridotto alcune attività e poi perché la gente, appena può, cerca di stare di più a casa, di lavorare a distanza; le scuole e le università stanno facendo didattica a distanza, abbiamo meno domanda di trasporti”.
MILANO, MEZZI PUBBLICI VUOTI: “AUMENTATI DEL 10% DAL 14/9”
L’assessore alla mobilità del Comune ha aggiunto che negli scorsi giorni l’amministrazione milanese ha aumentato il numero di corse, mezzi che però rimarranno a questo punto in disuso: “Dal 14 settembre abbiamo aumentato il 10% di mezzi pubblici, sia in metropolitana che in superfice – ha proseguito Granelli – questo lo stiamo ulteriormente facendo, soprattutto sulle linee extraurbane. Dobbiamo continuare a farlo, abbiamo in programma nuovi potenziamenti, vanno fatti mirati, laddove c’è maggiore criticità”. Una situazione di incertezza quindi in vista delle prossime settimane, tenendo conto che l’attuale Dpcm resterà in vigore fino al 24 novembre, e di conseguenza fino a quella data i passeggeri non aumenteranno, anzi, potrebbero ulteriormente diminuire in caso di nuove misure restrittive. Tutto dipenderà dalla curva epidemiologica del coronavirus, che se dovesse continuare a salire porterebbe ad ulteriori strette.