Stefania Nobile, sui social, ha pubblicato alcune storie che testimoniano episodi di delinquenza a Milano. “The Pipol Cronaca”, sulla sua pagina Instagram, ha raccolto il suo sfogo, che è partito dalla domanda formulata dalla stessa donna in uno dei suoi video: “Il sindaco, Beppe Sala, dov’è?”. Stefania Nobile ha poi proseguito dicendo che “Milano è ostaggio di una delinquenza mai vista. La microcriminalità è cresciuta a livelli esponenziali. In città, soprattutto la notte, la fanno da padrone gang di ogni tipo, delinquenti solitari e disperati abbandonati a se stessi, il più delle volte in una condizione psicofisica alterata; un vero pericolo per tutti viste le potenziali reazioni del tutto imprevedibili”.
Stefania Nobile ha poi asserito che “si percepisce la paura, io ho paura di quello che vedo intorno a me e devo purtroppo dire accade tutto nell’indifferenza generale delle persone. Per fare un esempio, l’altro giorno, un personaggio tipo quello che avete visto nei video da me postati, ha tirato un pugno in pieno volto ad una donna in un ospedale. Una cinquantina di persone hanno assistito alla scena, sono stata l’unica a gridare. Nessuno ha mosso un dito o ha avuto una qualsivoglia reazione. Paura sì, ma soprattutto indifferenza, un segnale bruttissimo”.
STEFANIA NOBILE: “A MILANO NON C’È PIÙ UNA ZONA SICURA”
Sempre ai microfoni di “The Pipol Cronaca”, Stefania Nobile ha sottolineato che Milano“non c’è più una zona sicura. Siamo tutti nelle stesse condizioni. Abbiamo la necessità di assoldare sicurezza privata, per il bene dei clienti, dell’attività, senza saremmo costretti a chiudere in pochi giorni. Passano fra i tavoli e rubano quello che hai nel piatto, lanciano oggetti sulle auto con lo scopo di arrecare danno, cercano di forzare l’ingresso per entrare nel locale e rubare, ma non quando il locale è chiuso, quando è pieno di gente! Le forze dell’ordine non possono fare nulla, non possono praticamente toccarli, hanno le mani legate. Vedono tutto, ma non si fermano nemmeno più”.
Il punto, secondo la donna, è che “la nostra sicurezza privata è in serie difficoltà, perché può solo fare muro a protezione dei clienti e delle loro auto. Se non ci fossero, sai cosa accadrebbe? Perderemmo clientela, perché il locale sarebbe identificato come un luogo pericoloso. E anche la sicurezza rischia grosso, non sai mai cosa può capitare. Le istituzioni sono lontane, hanno perso il contatto con la gente, gli imprenditori che offrono i servizi su strada abbandonati a se stessi. Dove sono? Chi ci tutela? Ma soprattutto, la situazione sta degenerando nel silenzio più totale”.