Il biglietto Atm costerà 2,20 euro e scoppia la bufera contro il sindaco Beppe Sala. Aumento in arrivo per chi viaggia in autobus e tram a Milano: il rincaro del prezzo, che scatterà forse ad ottobre, è pari al 10%. Attualmente infatti un biglietto Atm costa due euro. Il Comune ha subito messo le mani avanti spiegando che ciò è la conseguenza degli adeguamenti all’inflazione che l’Agenzia del trasporto pubblico locale dovrà recepire secondo quanto stabilito da Regione Lombardia. Ma come rimarcato da Fabrizio De Pasquale, direttore di MilanoPost, le cose non stanno affatto così.



Nella delibera la Regione avrebbe lasciato ai Comuni la facoltà di adeguare i biglietti all’aumento dell’inflazione, che è del 6%, quindi in primis non vi è alcun obbligo, inoltre non si capisce perché dal 6% si sia saliti al 20%. “Molti Comuni lombardi non si avvarranno della facoltà di aumentare il biglietto“, scrive De Pasquale. Peraltro, Milano da anni assiste a continui aumenti del prezzo del biglietto Atm. Già nel 2011 con Pisapia e poi nel 2019 con Beppe Sala. “Quindi le amministrazioni di centrosinistra hanno aumentato del 120% il biglietto del tram, niente male per chi vorrebbe obbligare tutti a lasciare a casa l’auto“.



AUMENTA (ANCORA) PREZZO BIGLIETTO ATM A MILANO

A definire i passaggi tecnici e a deliberare ufficialmente l’aumento del prezzo del biglietto Atm sarà il Cda dell’Agenzia che sarà convocato tra 10-15 giorni. C’è almeno una “buona” notizia per i pendolari: gli aumenti non riguarderanno gli abbonamenti, ma solo i biglietti singoli e i carnet multicorse. Atm ha quindi optato, secondo Repubblica, per non toccare i pacchetti mensili e annuali usati soprattutto da lavoratori, studenti e anziani. Ma la notizia sta facendo comunque discutere, anche perché le alternative non mancano.



L’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, ha dichiarato di aver avuto un solo margine di manovra: scegliere come gestire l’aumento, quindi si è optato per i singoli ticket, senza spalmarlo in maniera omogenea, per non colpire i cittadini più fragili. “Se i conti di ATM non tornano, Beppe Sala ha varie soluzioni piuttosto che aumentare il biglietto ogni 3 anni“, attacca invece Fabrizio De Pasquale di MilanoPost.