Un uomo si è infiltrato nel punto stampa del Pd durante il Milano Pride di sabato e ha palpeggiato quattro giornalisti che erano impegnati a raccogliere le dichiarazioni dei politici dem. A denunciare le molestie sono stati gli stessi cronisti, secondo cui il giovane si sarebbe posizionato dietro di loro, arrivando a toccarli ripetutamente nelle parti intime. Dalla ricostruzione è emerso che poco prima del punto stampa della segretaria dem Elly Schlein, nei pressi del carro allestito dal partito in via Pisani, l’uomo si è avvicinato al gruppo e non avrebbe solo palpeggiato i quattro giornalisti, ma si sarebbe anche lasciato andare a gesti più espliciti e li avrebbe molestati.



Al momento non risulta che il soggetto sia stato identificato, ma il Pd, che ha fornito i video girati anche da sopra al carro per cercare di arrivare all’individuazione dell’uomo, ha smentito che possa trattarsi di un membro del servizio di ordine dem, poi la segretaria milanese e quella lombarda hanno espresso vicinanza ai giornalisti molestati al Milano Pride. Infatti, la segretaria regionale Silvia Reggiani e quello milanese Alessandro Capelli hanno espresso la ferma condanna dell’accaduto al Milano Pride e «la più sincera solidarietà ai cronisti». Inoltre, il Pd ha fatto sapere che, dopo aver appreso la notizia, hanno contattato i giornalisti molestati per fare luce sulla vicenda.



GIORNALISTI MOLESTATI AL MILANO PRIDE: PD SI DIFENDE, FDI ALL’ATTACCO

«L’uomo in questione non ha nulla a che fare con il Partito Democratico», assicurano i dem, garantendo anche che stanno collaborando affinché la denuncia dei giornalisti molestati al Milano Pride non cada nel vuoto. «Siamo tutti affranti, ancora una volta, per l’ennesimo episodio di violenza. Ci battiamo al fianco di chi denuncia e contro tutte le forme di violenza di genere e molestie sessuali», ha concluso il Pd. Ma solidarietà ai giornalisti del Pd hanno espresso anche i politici del centrodestra, che hanno colto l’occasione per muovere critiche contro la gestione complessiva del Milano Pride e i toni stessi della manifestazione.



Questo è stato il caso, ad esempio, di Riccardo De Corato, perché il deputato di Fratelli d’Italia ha segnalato «diversi insulti e urla contro il Premier Meloni, l’intero Centrodestra, nei confronti di Israele e a favore della Palestina, oltre a cartelloni contro Papa Francesco», evidenziando che non è arrivata alcuna condanna da parte del Pd in merito a questi episodi, così come dalla comunità Lgbt.