Peggiora il bilancio delle proteste andate in scena nella notte in quel di Milano. Come riferito poco fa da numerosi organi di informazione online, a cominciare da TgCom24.it, ben 28 persone sono finite in questura, fermate a causa delle violenze perpetrate ieri per le vie del centro meneghino, dopo il lancio di fumogeni e bombe carta contro le forze dell’ordine. Un poliziotto è rimasto ferito anche se fortunatamente non in maniera grave. Gli investigatori stanno al momento vagliando provvedimenti nei confronti delle persone fermate, e pare che fra coloro che hanno provocato i disordini la scorsa notte vi fossero in particolare giovanissimi. Danneggiati monopattini, biciclette, tram e negozi, per una guerriglia urbana senza senso. La protesta a Milano della scorsa notte si unisce a quelle andate in scena in numerose altre città italiane, per manifestare il dissenso contro il nuovo Dpcm, in particolare a Napoli, Trieste, Torino e Catania. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MILANO, PROTESTE CONTRO DPCM: MOLOTOV E SCONTRI/ VIDEO: ALTA TENSIONE E 15 ARRESTI
Anche Milano è scesa in piazza per protestare contro le misure di restrizione imposte negli ultimi giorni, ed in particolare, il coprifuoco notturno dalle 23:00 alle 5:00 di mattina, e la chiusura anticipata di bar e ristoranti dalle ore 18:00. In centinaia, come documentato dai colleghi di Fanpage e TgCom24.it, sono quindi scesi in piazza partendo da Piazzale Loreto, percorrendo tutta corso Buenos Aires, nel cuore del capoluogo lombardo. I manifestanti hanno lanciato diversi petardi ma anche molotov, tra cui una che ha colpito anche la polizia locale, ma fortunatamente non si sono verificati dei feriti, sia fra le forze dell’ordine quanto fra la stessa gente scesa in piazza per esternare il proprio dissenso. In base a quanto emerso sembra che il corteo non fosse autorizzato, ma sia stato improvvisato e probabilmente sia nato sul web grazie al tam tam mediatico. Numerosi gli slogan in quel di Milano contro il premier Giuseppe Conte, con il corteo che ha poi raggiunto il palazzo della Regione, prima di diradarsi. Alla manifestazione avevano preso parte anche persone che volevano esprimersi pacificamente, prima di abbandonare il corteo dopo le violenze: “Sono un barista – la testimonianza di un commerciante raccolta da Fanpage – ed ero venuto a protestare pacificamente. Non condivido questa violenza”.
MILANO E TORINO, IN PIAZZA CONTRO IL LOCKDOWN
Il risultato è che quindici dimostranti sono stati portati in questura, reduci da una nottata di guerriglia che ha danneggiato pesantemente i dehors dei locali di corso Buenors Aires, divelto cassonetti e lanciato le transenne usate per il Giro d’Italia verso la metropolitana. Nuove proteste anche a Napoli, dove un migliaio di persone si sono ritrovate nella centralissima Piazza Plebiscito, autorizzati dalla Regione, e urlando a De Luca di dimettersi. Al termine della protesta, assolutamente pacifica, un centinaio di persone si è scontrata con le forze dell’ordine, e un manifestante è stato bloccato. Momenti di alta tensione anche a Torino, dove sono stati lanciati fumogeni e petardi verso la polizia in piazza Castello; danneggiate diverse vetrine e negozi saccheggiati. Un fotoreporter è rimasto ferito alla testa dopo il lancio di una bottiglia, e anche due agenti sono stati colpiti.