Le gite scolastiche a Milano sono un caso. Il rimborso per quelle saltate a causa dell’emergenza coronavirus è stato rinviato. Lo ha comunicato il Comune con una lettera inviata ai genitori. Una brutta notizia per le famiglie, che speravano di recuperare queste somme in un periodo così difficile dal punto di vista economico. La vicenda è stata ricostruita a La Verità, secondo cui alla base di questo caso c’è la «voragine nei conti» milanesi da 550 milioni di euro. Ci sono infatti meno entrate fiscali: nessun dividendo dalle partecipate, 25 milioni da Sea anziché i 65 previsti, crollo dei biglietti della metro e drastica riduzione delle tasse sull’occupazione del suolo pubblico per i bar, 15 milioni di tassa di soggiorno turistica anziché 45, azzerati i 30 milioni di Area C e multe al minimo. Il governo ha promesso 200 milioni, 130 erano stati messi da parte per pagare gli interessi passivi, quindi ne mancano 220. Per tutte queste ragioni Beppe Sala ha deciso di rinviare il rimborso per le gite scolastiche che sono saltate. «Il rimborso potrà avvenire solo a seguito dell’assestamento di bilancio la cui deliberazione verrà approvata tra la fine di luglio e i primi di agosto. Il rimborso pertanto non potrà essere accreditato prima di ottobre», è scritto nella lettera inviata ai genitori.



MILANO, RIMBORSO PER GITE SCOLASTICHE RINVIATO

La lettera è stata inviata ai genitori via mail dalla direzione Educazione del Comune di Milano e ha come oggetto “Rimborso viaggi”. Dopo aver ricordato che, a causa della pandemia di coronavirus, oltre all’attività didattica sono state sospese anche le gite scolastiche, le visite guidate, i soggiorni studio e gli scambi alla pari, l’amministrazione spiega che si può chiedere il rimborso della quota versata compilando un modulo. Parliamo di 500 euro a famiglia circa, che farebbero comodo al bilancio familiare in questo contesto particolare. Nella parte finale della lettera però arriva la doccia gelata: il rimborso per le gite saltate è rinviato a ottobre. Quindi il saluto: «Pur riconoscendo che ci troviamo nel pieno di un’esperienza dura, per molti drammatica, l’augurio per tutti voi è di continuare ad essere forti». Come riportato da La Verità, la questione è semplice: Milano non ha un euro e usa i soldi delle famiglie, restituendoli quando potrà. E pensare che nel pieno della pandemia la Regione Lombardia aveva messo a disposizione 4 miliardi per i Comuni, ma Milano li ha respinti. L’assessore al Bilancio Roberto Tasca disse: «Il Pirellone strangola Milano per scopi elettorali, ma noi resisteremo». Ora però parla di tagli alle spese «per recuperare 220 milioni. E farlo vuol dire fare macelleria sociale, politicamente insostenibile».

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