Con il progetto “SpazioAiBambini’ Milano dopo il disastro del coronavirus è capofila nella ripartenza del mondo scuola: centri estivi, progetti specifici per la scuola estiva dedicata a circa 10mila ragazzi di tante età differenti, il tutto è scattato lo scorso 15 giugno e andrà avanti fino a fine luglio. «Siamo quasi pronti per partire. Abbiamo messo insieme i nostri spazi e quelli di altre realtà, dagli oratori a società private convenzionate, che possono accogliere i ragazzi, in particolare i figli di quei genitori che devono tornare a lavorare», ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel video lanciato sui social dove annuncia alle famiglie della città tra le più colpite dall’emergenza Covid-19 «Dalla nostra valutazione potremo accogliere 10mila ragazzi in questo periodo estivo. Ripartiamo dalle scuole».
Ripensamento degli spazi scolastici e urbani, educazione più inclusiva e progetti per la ripresa di settembre: «Il bisogno fondamentale che riportano le famiglie è recuperare gli spazi di socialità e conciliare lavoro-vita familiare», spiegava giorni fa nel presentare il professo la presidente di Spazio Aperto Servizi, Maria Grazia Campese. Il 60% dei genitori dichiara di aver bisogno dei servizi di conciliazione estivi per l’intera giornata (dalle 8 alle 16), rivelava un’indagine avanzata dal Comune di Milano nel mese di maggio.
LA RIPARTENZA DELLA SCUOLA: LE RICHIESTE DEL SINDACO SALA
«Ripartiamo dalle scuole, che sono istruzione, welfare e inclusione sociale», spiega ancora Beppe Sala lanciando l’iniziativa della scuola estiva per 10mila ragazzi di diverse età e condizione sociale: un occasione dove però il sindaco di Milano non lesina critiche al Governo e alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, «Non sapere quando ripartiranno le scuole è grave. Non provino a dirci che le scuole riapriranno dopo il 20 settembre, perché il 20 settembre vanno fatte le elezioni in alcune regioni, perché sarebbe gravissimo». Come ribadisce ancora l’esponente Pd, la scuola resta e dovrà restare «un elemento fondante di un Paese e di una comunità, perché è tre cose insieme: è certamente istruzione, sistema educativo, ma è anche welfare». Anche per questo motivo il Comune di Milano, dando seguito alle proposte della Regione Lombardia e dello stesso Governo Conte, ha dato vita ad un piano di investimenti da 200 milioni: manutenzione degli istituti scolastici, tetti, impianti elettrici e la costruzione di 9 nuovi istituti. Spiega ancora Sala «tre sono praticamente a lavori quasi completati, per due i lavori stanno partendo e le altre sono in progettazione. Grandi scuole, con spazi polifunzionali, con grandi palestre, perché le scuole devono vivere tutto il giorno. Il pomeriggio devono accogliere le famiglie».