Una bambina ha rischiato il rapimento a Milano. Si tratta del secondo caso in un mese. Stavolta il tentato sequestro è avvenuto al parco Guido Vergani, noto ai cittadini milanesi come i giardini di Pagano. Da tempo abbandonato all’incuria e insicuro, è praticamente nelle mani di bande di adolescenti e vandali non solo di notte, ma anche in pieno giorno. La vicenda, ricostruita da La Verità, risale al 22 giugno scorso, quando un uomo di origine straniera tenta di rapire una bambina di quattro anni. All’interno dell’area verde sono presenti un nido e una scuola dell’infanzia.
La piccola era appena uscita dall’istituto, in compagnia di altri bambini e due adulti, tra cui la sua baby sitter, e si è messa a correre verso l’area giochi di via Pier Capponi. Lì c’è una struttura recintata con altalene e altri giochi. Un uomo ha afferrato la bambina alle sue spalle con un gesto fulmineo, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, perché la piccola era sorvegliata dalla baby sitter e da una delle madri presenti. Infatti, la donna ha iniziato a correre verso la bambina, riuscendo a strapparla dalle mani dello straniero, dai tratti all’apparenza indo-pakistani. Quest’ultimo si è dileguato in un attimo.
TENTA DI RAPIRE BAMBINA A MILANO: TELECAMERE FUORI USO
Sul tentato rapimento a Milano stanno indagando i carabinieri della stazione Magenta, che hanno raccolto la denuncia dei genitori della bambina. Stando a quanto riportato da La Verità, sono due i principali fattori che supportano l’attività investigativa. In primis le testimonianze: sono stati ascoltati baby sitter, la donna che ha salvato la bambina, i genitori della piccola e la dirigente dell’istituto scolastico. L’altro fattore importante per individuare il responsabile sono le telecamere, visto che nell’area del giardino di Pagano ce ne sono decine, private e pubbliche.
Una di queste ultime, che si trova proprio sul luogo dove è avvenuto il tentato rapimento, installata per riprendere l’area giochi e l’ingresso dell’asilo, è fuori uso da almeno otto anni, e non si sa per quale motivo. Il padre della bambina si è, quindi, rivolto al quotidiano per raccontare la storia «per evitare che in futuro possa accadere ad un altro bambino, e magari che non sia fortunato come lo è stata mia figlia». Nel frattempo, montano le polemiche contro l’amministrazione comunale, con il sindaco Beppe Sala accusato di non occuparsi a dovere della sicurezza di Milano.