Il nuovo piano del comune di Milano per trasformare la città in un’oasi senza traffico, prevede, come ha dichiarato l’assessore al verde Elena Grandi, di tornare alle domeniche a piedi, vietando l’uso dell’auto in alcuni quartieri a turno. Questo però, come sottolineato dalla stessa: “Non servirà a nulla contro lo smog e le polveri sottili“. Una consapevolezza che è dimostrata anche dai dati storici sull’inquinamento ambientale, che ad esempio durante il lockdown, quando quasi tutti stavano fermi, non era sceso. Così come a Lodi, città che è notevolmente meno trafficata, i livelli di polveri sottili sono più alti di Milano.



Perchè, come sottolinea il quotidiano Libero, la qualità dell’aria non dipende soltanto dalla circolazione delle automobili, ma anche da vari fattori ambientali e climatici. Per questo, la decisione del comune, non solo non servirà a nulla per ridurre l’inquinamento, ma penalizzerà numerose famiglie. Specialmente quelle che non possono permettersi di acquistare un’auto elettrica, oltre ad aumentare gli introiti del comune per ticket, multe e sanzioni visto che così come è stato studiato è facile che qualcuno entri in una zona vietata senza accorgersene.



Domeniche a piedi a Milano, penalizzeranno chi non può permettersi l’auto elettrica

La nuova idea del comune di Milano di ripristinare le domeniche ecologiche a piedi, è una scelta soprattutto ideologica. Perchè, come ha dovuto ammettere l’assessore al verde Elena Grandi, non contribuisce in alcun modo alla riduzione delle polveri sottili. Piuttosto vuole essere un progetto di trasformazione per la città, come evidenzia il quotidiano Libero, di far diventare il centro una specie di club esclusivo, dove chi non ha l’auto elettrica non può circolare, e neanche quelli che non possono spostarsi in bicicletta perchè non hanno la sede di lavoro vicino a casa. Di fatto un provvedimento che taglia fuori i poveri e non migliora la qualità dell’aria.



Un obiettivo che oltre alla Lombardia è condiviso in molte altre zone di Italia. Eppure, oltre alla pura ideologia green, c’è anche chi davvero vorrebbe respirare un’aria più salubre, e la necessità è dimostrata anche dai dati sulle patologie causate dallo smog, che mettono il capoluogo lombardo ai primi posti in classifica per malattie respiratorie croniche nei bambini e una mortalità degli anziani di circa cinque anni prima rispetto a quelli che vivono in altre città.