Avrebbe ucciso per un debito da poche centinaia di euro l’italiano 42enne arrestato nelle passate ore con l’accusa di aver inferto le oltre 50 coltellate sul corpo di Manuela – al secolo Emanuel Alves Rabacchi -, trans brasiliana trovata senza vita lo scorso 20 luglio. Il giallo di Milano, dunque, sarebbe ad una svolta importante come spiegato nella giornata odierna dal quotidiano online Il Mattino. Nella notte è stato fermato il presunto killer, un uomo di 42 anni, dipendente presso una banca di Milano nonché suo presunto cliente abituale. Ad incastrarlo sarebbero state le immagini delle telecamere posizionate in strada e che lo avrebbero immortalato proprio nel giorno dello spietato delitto avvenuto in un appartamento di via Plana, nei pressi di piazza Firenze, nel capoluogo lombardo. L’uomo è accusato non solo di omicidio ma anche di strage dal momento che dopo il delitto avrebbe aperto il gas della cucina della trans uccisa nel tentativo folle di provocare una esplosione e cancellare in tal modo le sue tracce. E proprio sentendo l’odore del gas i vicini avevano lanciato l’allarme facendo così scoprire il corpo massacrato della 48enne brasiliana.
MANUELA, TRANS UCCISA A MILANO: ARRESTATO PRESUNTO KILLER
Dopo tre giorni di indagini senza sosta, gli inquirenti sarebbero arrivati sulle tracce del presunto assassino della trans massacrata con decine e decine di coltellate. Una violenza inaudita che implicava un odio profondo. Le indagini hanno appurato che i due si conoscevano da anni, come confermato anche dai messaggi Whatsapp e dalle amiche della transessuale che lo hanno riconosciuto nelle immagini video. La sera del delitto è stato ripreso per due volte e secondo gli inquirenti si sarebbe consumato proprio la seconda volta con successiva apertura del gas. Durante una perquisizione è stato rinvenuto in casa del fermato anche il coltello usato per il delitto. Si continua invece ad indagare sul possibile movente anche se una prima ipotesi non sembra escludere che possa trattarsi di un debito che il sospettato aveva con la vittima: “Un debito che si aggirerebbe attorno ai 500 euro. Siamo ancora in fase di approfondimento per capire di che natura è questo debito”, ha spiegato il procuratore aggiunto Laura Pedio. “Lui consumava droga con lei, forse aveva anche dei rapporti, ma non sappiamo a cosa fosse legato il debito, immaginiamo prestazioni o droga”, ha aggiunto. Intanto, interrogato davanti al pm il 42enne si è avvalso della facoltà di non rispondere.