Il quotidiano Libero si è soffermato stamane sui violenti dei centri sociali che hanno assaltato i leghisti domenica scorsa a Milano, sottolineando come gli esponenti di Verdi e sinistra abbiano di fatto difeso gli stessi. Il riferimento è a quanto avvenuto in via Padova, un presidio per evitare che gli antagonisti incontrassero la fiaccolata securitaria della Lega, impendendo la presentazione del libro “Mai sottomessi. Cronache di un’Europa islamizzata” dell’europarlamentare Silvia Sardone. Libero sottolinea come a fianco dei “bravi ragazzi” vi fossero anche coloro che ricoprono cariche pubbliche, come ad esempio Tommaso Gorini, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Milano: «Io ero lì – racconta – ed era una situazione che non sembrava dare adito a nessun allarme. Dopo esserci trovati, ci siamo messi in presidio dove la strada era bloccata dalla Polizia e, a un certo punto, è partita la prima carica e dopo qualche minuto ce n’è stata un’altra. Eravamo in pochi ed era impossibile pensare che volessimo forzare il cordone di agenti: la sensazione è che ormai la risposta siano sempre i manganelli».



Il quotidiano ricorda però come gli stessi antagonisti avessero i bastoni di legno in mano “Un comportamento a dir poco strano da parte di chi millanta di voler solo manifestare”, commenta il giornale. In piazza anche Carlo Monguzzi (Verdi) e Onorio Rosati in quota Alleanza Verdi e Sinistra, e il primo ha parlato di «vittoria della tolleranza, della coesistenza e del rispetto» aggiungendo che «il minuto che c’è stato poi di manganelli è sempre da evitare, come ci ha ben spiegato il presidente».



MILANO, VERDI E SINISTRA IN PIAZZA CON GLI ANTAGONISTI: PROTESTA LEGA IN CONSIGLIO

Il secondo ha invece puntato il dito contro il governo: «L’uso della forza sui manifestanti non era giustificato dalle circostanze e risponde al clima che c’è nel Paese». Sulla vicenda si è espressa anche Rifondazione Comunista: «I leghisti hanno fatto tutta la strada che volevano. A noi è stato invece impedito poter camminare per via Padova. A suon di manganelli, si intende. Così vanno le cose nel paese di Meloni e Salvini».

Nella giornata di ieri i consiglieri della Lega Silvia Sardone, Alessandro verri e Samuele Piscina si sono presentati in Consiglio con un bavaglio sulla bocca e due fiaccole in mano accese per dire «basta ai soprusi dei centri sociali e alle connivenze della sinistra: è questa la Milano democratica di Beppe Sala». Sugli scontri si dice preoccupato anche il sindacato di polizia: «Gli ultimi episodi hanno una matrice comune: quella dell’odio verso le forze dell’ordine e della volontà di ricercare a tutti i costi lo scontro. Tutto ciò è avvenuto perché una certa parte politica ha deliberatamente deciso di minare la credibilità della polizia e di umiliare i poliziotti. Ormai nel nostro Paese si sta facendo strada il concetto che è possibile aggredire le donne e gli uomini in divisa senza commettere reato».



MILANO, VERDI E SINISTRA IN PIAZZA CON GLI ANTAGONISTI: IL COMMENTO DI SILVIA SARDONE

Il quotidiano Libero ha sentito anche la stessa Silvia Sardone, onorevole leghista, che ha subito mandato un messaggio ai naviganti: «Se sperano di fermarmi o di intimidirmi si mettano l’anima in pace, non ci riusciranno. Piuttosto sono amareggiata perché molti cittadini, persone che abitano nel quartiere e che volevano venire alla fiaccolata e poi alla presentazione del mio libro, mi hanno scritto e chiamata per dirmi che vista l’aria che tirava preferivano restare a casa».

Sardone si dice convinta che gli antagonisti cercassero lo scontro, per poi replicare di nuovo ai manifestanti: «Io in quel quartiere ci vivo e non ho intenzione di andarmene. Anzi, sa cosa le dico? Che alla contromanifestazione c’era gente che probabilmente ha scoperto per la prima volta dov’era via Padova. Tutta gente da “Area C” che si veste trasandata, ma poi la domenica va nella casa in montagna del papà a sciare…». La leghista ha poi fatto riferimento alla presenza dei due consiglieri di maggioranza alla manifestazione: «Sa qual è la cosa più incredibile? Che a spalleggiare una manifestazione non autorizzata c’erano due consiglieri di maggioranza. Su questo presenteremo un’interrogazione al sindaco Sala, che come al solito se ne è stato (e se ne starà) zitto…».