L’istituzione di un tavolo tecnico per il vino made in Italy è stata annunciata ieri in occasione della conferenza di apertura della Milano Wine Week. Il tavolo di lavoro vede il coinvolgimento del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero degli Affari Esteri, dell’Agenzia Ice e dell’Unione Italiana Vini. Anche l’export dei vini italiani infatti, per la prima volta da vent’anni, sta subendo una flessione a causa dell’emergenza sanitaria. Per questa ragione, secondo l’Unione Italiana Vini, vitale è la messa in atto di azioni concrete per il rilancio, ad esempio lo sviluppo di un piano di comunicazione istituzionale incentrato su mercati strategici quali USA, Canada e Cina. Un rilancio, quello del vino made in Italy, che dovrebbe far leva sulla conoscenza e sulla brand awareness intorno al prodotto, mettendo a punto un’operatività mirata ma compatta, volta a risollevare non soltanto l’export ma anche il turismo del vino, giovando così a un intero comparto.
All’Unione Italiana Vini, che ha richiesto risorse aggiuntive (con un aumento da cento a centocinquanta milioni di euro per l’operatività del rilancio), il ministro alle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha assicurato «il massimo impegno». «Ribadiamo piena disponibilità al confronto con le Regioni e in condivisione di tutte le parti», ha aggiunto Bellanova, promettendo anche l’istituzione di uno specifico tavolo sul sostegno all’internazionalizzazione. «La scelta da parte del Ministero degli Affari Esteri di procedere alla ricostituzione di un tavolo di lavoro tecnico dedicato al vino assieme ai rappresentanti del Mipaaf e di Ice nell’ambito delle azioni previste dal Patto per l’Export – ha dichiarato il Presidente Uiv Ernesto Abbona – va nella direzione da noi auspicata e sostenuta. Per questo apprezziamo quanto annunciato oggi dal sottosegretario al Maeci, Manlio Di Stefano e dalla ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, in merito all’avvio di un tavolo strategico per l’internazionalizzazione, che vedrà Unione italiana vini tra gli attori protagonisti». Il tavolo di lavoro, ha spiegato Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari Esteri, «può essere un esperimento di successo e segue l’esempio, già adottato, di consultazione permanente tra settori che ora vogliamo applicare anche al vino».