Expo è una sfida planetaria, un grande atto di coraggio progettuale, di condivisione, di apertura al mondo e al suo futuro. Expo non è solo un evento: è una prospettiva con la quale leggere e interpretare Milano e il mondo nei prossimi anni. È così che l’abbiamo voluto, è per questo che l’abbiamo ottenuto, tutti insieme.



È questo il vero motivo per cui vale la pena di puntare su Expo. Il suo valore aggiunto è l’eccellenza per lo sviluppo. Uno sviluppo come bene comune, come partecipazione alla realizzazione di un’opera più grande di noi e che porterà benefici in maniera diffusa, per chi lavora alla sua costruzione come anche per chi ci viene a contatto. Per questo vogliamo valorizzare i contributi dei giovani e delle donne, del mondo del lavoro e dei cittadini che ogni giorno con passione danno il loro contributo alla vita della città.



Oggi lo facciamo attraverso il momento degli Stati Generali. È questa una tappa importante nel processo col quale stiamo procedendo a “ridisegnare” la città, chiamando a raccolta tutte le risorse, le energie e le capacità pubbliche e private. Le risposte sono incoraggianti: ancora prima di aprire i lavori hanno prenotato il loro posto circa mille persone, mentre decine di proposte arrivano sul sito che abbiamo predisposto per l’ascolto della città.

L’Expo è soprattutto un laboratorio di idee progettuali per disegnare il futuro. Un futuro che in questa tappa degli Stati Generali trova un’altra occasione per rimettere al centro la nostra città: una Milano che mette in rete le sue eccellenze, rilanciando i progetti di collaborazione internazionale già messi in campo con oltre 90 Paesi, stringendo accordi con le altre città italiane (ne sono stati già firmati oltre 50) per valorizzare il patrimonio di storia, culture ed eccellenze che ogni territorio ha da offrire al mondo.



In questa prospettiva Milano ha già vinto una grande sfida, trovando in Expo 2015 una grande occasione per riflettere sul nostro posizionamento e sulla nostra identità. Le grandi città del mondo, infatti, hanno usato di grandi eventi come le Olimpiadi e le Esposizioni Universali per riprogettare il proprio territorio, la propria vita sociale, culturale, economica. Per questo abbiamo pensato ad Expo 2015 come strumento per verificare e lavorare sul nostro posizionamento competitivo. E in questo percorso abbiamo già ottenuto risultati importanti.

Abbiamo girato il mondo, abbiamo fatto conoscere e rafforzato a livello internazionale la posizione e il valore delle nostre eccellenze in campo culturale, scientifico e imprenditoriale. Grazie ad Expo abbiamo valorizzato una rete di collaborazione concreta capace di mettere a fattor comune il contributo delle diverse istituzioni e di tutte le realtà territoriali: dalle Associazioni alle Università, dai centri di ricerca alle imprese, dai media al volontariato. 

È un percorso, questo, che sta già portando frutti positivi alle nostre imprese, alle nostre università, ai nostri centri di cultura e di scienza, ai tanti ambiti e luoghi nei quali la nostra città si esprime e che stanno riscontrando ricadute positive da tanti parti del mondo. Ricadute in termini di attenzione, di lavoro, di opportunità di sviluppo. Expo 2015 è uno strumento per mettere a sistema le eccellenze di Milano e per preparare il suo futuro. Un futuro da grande città internazionale.

È infine un’occasione per dare corpo a quel principio di sussidiarietà che l’Europa ha posto alla base della sua costruzione. Nei giorni di avvio dei lavori del nuovo Parlamento europeo non possiamo che scommettere su Expo come un occasione chiave per chiamare a un nuovo protagonismo tutte le componenti della società civile, le persone con la loro energia e la loro voglia di futuro.

Expo è la scommessa su noi stessi, sulla “nostra” Milano e sul nostro futuro, sulla nostra voglia di progettare un mondo libero e ricco di opportunità per tutti.

Letizia Moratti

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