Il Piano della Regione Lombardia sulla banda larga garantirà connessioni in fibra ottica a 5 milioni e mezzo di cittadini (Milano rientra nel conteggio, anche se già cablata), abitanti di 167 comuni, nell’arco di 5-7 anni.
Ad affermarlo è il direttore generale Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile Raffaele Tiscar. «Abbiamo stimato un investimento di poco più di un miliardo di euro e ora stiamo studiando le ipotesi di costituzione della società veicolo». Che sarà completamente pubblica o vedrà partecipare soggetti privati, tra i quali probabilmente Telecom. «Entro gennaio 2011 avremo definito i dettagli dell’operazione e per la prossima primavera anche l’iter politico-burocratico dovrebbe essere completato», chiarisce Tiscar.
I vecchi e usurati cavi di rame lasceranno il posto alle moderne fibre ottiche. I vantaggi sono evidenti. «Più capacità di trasporto dati (velocità), capacità bidirezionale (sia in upload che in download), copertura di distanze molto più lunghe con ugual potenza di segnale, risparmi enormi sulla manutenzione delle componenti tecnologiche e più affidabilità».
Cosa cambierà in concreto per i cittadini lombardi? «Si aprirà un mondo nuovo di cui beneficeranno tutti. Dall’amministrazione all’impresa, per finire con il cittadino». Facciamo un esempio. «Con la banda ultra-larga i pronto soccorso potranno fare visite telematiche ai pazienti. Con risparmio di tempo e denaro evidenti per la sanità lombarda, oltre che per il cittadino. Dai nostri calcoli con la fibra ottica, solo in questo ambito, saremmo in grado di risparmiare il 2% del bilancio sanitario nell’arco di 5 anni».
Tradotto in soldoni, circa 3 miliardi di euro. Non solo visite sanitarie però. Ma anche teleconferenze, IpTv, telemedicina o e-learning. Tutto si potrà fare via video stando comodamente a casa o in ufficio. «Per le imprese il passo sarebbe straordinario per ridurre i costi e competere sui mercati stranieri. Potranno interconnettersi con i clienti o i fornitori, senza bisogno di viaggiare da una parte all’altra. In termini di produttività un beneficio enorme».
È risaputo che lo sviluppo delle telecomunicazioni ha un impatto sul Pil del territorio elevatissimo. «Stimiamo che gli effetti diretti sul Pil regionale siano compresi tra 1,44 e 1,70 miliardi di euro. E poi ci sono anche gli effetti indiretti, legati al fatto che il 21% delle imprese operanti nel settore del software e la quasi totalità delle multinazionali del settore è basato in Lombardia».
Vantaggi però anche nell’immediato. «Il progetto genererà un impatto positivo sull’occupazione compreso tra 23mila e 32mila unità lavorative, concentrati soprattutto nel settore delle costruzioni (48,7%)».
Insomma, un investimento che verrebbe ripagato anche dal punto di vista economico, oltre che da quello di pubblica utilità. E assolutamente necessario data l’attuale situazione della banda larga in Italia. «Siamo tra i fanalini d’Europa e non stiamo facendo molto per migliorare. Ma il nostro progetto è tra i più avanzati perché porta la fibra ottica direttamente in casa dei cittadini. Amsterdam ha fatto una cosa del genere, ma per 1,5 milioni di persone. Non per oltre cinque».