Dalle guglie del Duomo di Milano alla Terra Santa. L’Accademia delle Opere torna a portare la musica sacra nei luoghi più significativi del cristianesimo. Fra pochi giorni, infatti, l’Orchestra diretta dal M° Diego Montrone partirà per Betlemme, luogo della Natività custodito nei secoli dai Padri Francescani, e accompagnerà le celebrazioni del Santo Natale. «Non sarà uno spettacolo, né un concerto – spiega il M° Montrone a IlSussidiario.net -, ma un servizio. Per questo l’organico sarà ridotto e non dovrà distrarre i fedeli, ma aiutare l’“elevazione dell’assemblea”. Il desiderio di tutti quelli che hanno reso possibile questa iniziativa è quello di prestare la voce e le mani per la nascita di una bellezza che loda e fa lodare il Signore. Come dice il Salmo 115: Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam (Non a noi Signore, ma al Tuo nome dà gloria)».

Com’è nata la possibilità di accompagnare la Messa di Natale a Betlemme?



Abbiamo risposto entusiasticamente all’invito che i Custodi di Terra Santa ci hanno rivolto, colpiti dai nostri concerti sul tetto del Duomo di Milano. Un’iniziativa che era nata per riportare l’attenzione della città nei confronti della sua Cattedrale e della Madonna e che, pur tra mille difficoltà, aveva incontrato il favore dei milanesi (ma non solo). Abbiamo poi deciso di cedere questa idea alla Veneranda Fabbrica del Duomo, in modo che potesse avere uno strumento in più per sostenere il suo prezioso lavoro. La notizia dev’essere giunta fino in Terra Santa e così, solo dopo aver accettato questa proposta, ci siamo impegnati per risolvere tutti i problemi organizzativi di questa trasferta. Grazie all’aiuto di tante persone comunque ce l’abbiamo fatta.

Facciamo però un passo indietro: come nasce l’Accademia delle Opere?



Nel 2006 alcuni musicisti provenienti da prestigiose formazioni nazionali e internazionali (come ad esempio la Filarmonica Toscanini, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro alla Scala di Milano…) costituirono un’orchestra con il solo scopo di eseguire il Requiem di Mozart nel primo anniversario della morte di Don Luigi Giussani.
Quest’avventura avrebbe potuto chiudersi già alla fine del concerto, ma i musicisti che avevano partecipato iniziarono a chiedersi: “Perché non costituiamo un’orchestra stabile? Perché non lavoriamo assieme per valorizzare la grande tradizione del repertorio musicale sacro?”.



Una sfida impegnativa?

Certo, anche le orchestre più blasonate oggi devono affrontare grandissime difficoltà e la vita stessa dei concertisti è molto più dura di quanto non si creda… In ogni caso, anche se in molti ci prendevano per pazzi, a partire da quell’intuizione è stata costituita l’Accademia delle Opere. Da 5 anni a Milano abbiamo la nostra stagione e i musicisti che suonano con noi condividono gli ideali che l’hanno fatta nascere. Le faccio un esempio: nessuno dei Maestri che partirà mercoledì per la Terra Santa riceverà un compenso e molti di loro hanno voluto accollarsi anche le spese personali. Grazie a loro e alla generosità di tante persone, molte delle quali hanno deciso di accompagnarci, siamo riusciti a far tornare i conti. Questa bellissima iniziativa, come abbiamo deciso sin dall’inizio, non dovrà pesare in nessun modo sui Padri Custodi. Il loro servizio silenzioso e preziosissimo viene già troppo spesso trascurato. Per questo tutto ciò che verrà raccolto in più sarà devoluto a Ats.

Di che si tratta?

“Ats Pro Terra Sancta” è l’Organizzazione non governativa della Custodia di Terra Santa che promuove tutte le attività di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà internazionale. È ancora possibile contribuire, per tutti coloro che lo desiderassero.

Suonerete soltanto alla Messa di Mezzanotte?

No, avremo anche l’occasione di tenere un concerto il 23 dicembre a Gerusalemme. Come ci hanno chiesto i Padri Custodi accompagneremo la Messa natalizia di Mezzanotte (proprio sulla grotta dove Gesù è Nato), ma non solo. Dato che molti cristiani non potranno parteciparvi perché il lavoro lì non si fermerà nemmeno nel giorno di Natale, ci saremo anche alla Messa della sera. Questi due appuntamenti costituiscono per noi l’onore più grande: nel giorno più caro ai Cristiani di tutto il mondo, potremo testimoniare la nostra gratitudine alla comunità cristiana più antica, in un momento storico in cui la loro presenza in terra Santa, così significativa e tenace, è messa a durissima prova.