È la materia prima con la quale sono stati edificati il Duomo, Santa Croce e tutte le chiese del Barocco Leccese. La chiamano pietra leccese o gentile. Oggi la usano in pochi. Ci sono ancora cave a cielo aperto ma ormai di pietra ce n’è meno. Eppure Andrea Serra, nella sua tenuta in mezzo al verde a Cutrofiano (Lecce) tra cani e gatti, non potrebbe usare altro materiale.
Le sue sculture, i suoi piccoli e grandi oggetti di design nascono da quella pietra non fredda come il marmo, ma calda, dal color panna. Una pietra che viene dal fondale marino che era il Salento, quando era sommerso 20 milioni di anni fa.
A indirizzarlo fu la famiglia. Il nonno, Adolfo Passione, scultore in legno e pittore di professione, la mamma e la zia, insegnanti di educazione artistica. E racconta: “L’arte nella mia casa è sempre stata il pane quotidiano. Stavo ore accanto a mio nonno mentre scolpiva. Un giorno ho trovato un po’ di questa pietra che era rimasta inutilizzata dopo dei lavori in casa. ho preso martello e scalpello e ho realizzato animaletti, un piccolo zoo”.
Ogni anno il suo paese Cutrofiano ad agosto ospita una mostra dell’artigianato. Andrea quella volta si cimenta, vende parte dello zoo e si appassiona ad appena 14 anni. Poi frequenta il Liceo Artistico e L’Accademia delle Belle Arti, ma l’appuntamento annuale con la mostra non basta. Inizia a lavorare presso un’azienda di abiti da sposa ma dopo 8 ore, tornava a casa e riprendeva a scolpire! A un certo punto decide di rischiare e provare a girare le mostre più importanti e per fortuna va talmente tutto così bene che si licenzia dall’azienda.
Oggi Andrea ha 29 anni e l’hobby adolescenziale si è fatto mestiere, arte, passione. La sua fonte di ispirazione è la natura e i suoi lavori riprendono le forme del mare e lavora in campagna all’aperto se fa bel tempo. Alcune volte lavora tutto il giorno ma dipende da quella che lui chiama “l’opera”. Un pezzo di design può anche terminarlo il giorno dopo perché con le sculture bisogna “staccare” il meno possibile. Ad Artigiano in Fiera vedremo un po’ di tutto del suo repertorio: ogni oggetto riporterà firma, nome dell’opera e tipo di stile.