Spesso ci si chiede se l’immagine di Milano all’estero sia ancora carica di fascino, se la città abbia un’identità forte e se sia ancora oggi un luogo dell’immaginario come Roma, Parigi o New York. «Agli occhi di Madrid e della Spagna, Milano è da sempre la capitale mondiale dell’innovazione nella moda e nel design. Il principale motore economico, sociale e culturale di un grande Paese come l’Italia, nonché la sede di gran parte dell’industria italiana e delle principali multinazionali – dice a IlSussidiario.net il sindaco madrileno Alberto Ruiz-Gallardón -. Per gli spagnoli rappresenta ancora oggi una destinazione obbligata e la meta ideale per il turismo di lusso che cerca moda, qualità, alloggi di massima categoria e ristoranti rinomati».
Quali sono secondo lei i migliori pregi di questa città?
Grazie alla sua capacità di sorprendere, rinnovarsi e intraprendere nuovi progetti, Milano sa non stancare mai. Bisogna poi sottolineare l’eccellenza delle sue università, la capacità di attrarre lavoratori qualificati e la sua leadership nell’organizzazione di eventi e fiere internazionali, a cui si aggiunge il suo patrimonio culturale e artistico e la sua riconosciuta gastronomia.
Ci sono dei punti in comune tra Milano e Madrid?
Certo, rappresentano il motore economico, sociale e culturale del Paese a cui appartengono. Condividono lo stesso desiderio di superare sé stesse per diventare metropoli d’avanguardia. Grazie alla loro offerta nel campo dei servizi pubblici e privati, costituiscono poi il punto di riferimento per le altre città delle rispettive nazioni. Entrambe hanno saputo armonizzare il loro grande patrimonio artistico e culturale con nuove icone come la Torre Pirelli a Milano o le Quattro Torri a Madrid. C’è dell’altro: sono città che hanno un’apertura fuori dal comune, come viene confermato dal grande potere di attrazione di capitale umano e sono due capitali mondiali del calcio. Grazie alle proprie squadre, infatti, il loro nome viene portato in tutto il mondo e questo non è un fatto secondario.
Finora abbiamo parlato dei pregi di Milano, ma cosa può insegnare la capitale della Spagna al capoluogo lombardo?
Madrid ha molto da dire soprattutto perché è una delle città che più si è trasformata negli ultimi dieci anni. Si è dotata di una delle migliori reti di trasporto pubblico del mondo, recuperando il centro storico e ampliando le aree pedonali.
Abbiamo lavorato sodo per fare di Madrid una città più sostenibile e con uno dei più alti indici di qualità di vita, creando nuovi spazi verdi e recuperando il proprio fiume. Dati i numerosissimi punti in comune sono convinto che ciò che si è rivelato utile per Madrid lo sarà anche per Milano.
Ma quanto è importante la ricerca della bellezza quando si amministrano città come queste?
Nella mia esperienza penso sia fondamentale. Prendersi cura della bellezza significa favorire la convivenza. Questa cura è un’espressione di grande rispetto per il passato e un alto compromesso con il futuro.
E come si favorisce la creatività di città così vitali?
L’importante è cedere tutto il protagonismo alla società e ai cittadini. Bisogna aver fiducia nella loro capacità di generare iniziative che, in un modo o in un altro, finiranno per contribuire al bene di tutta la città. L’amministrazione deve rimuovere gli ostacoli che mettono un freno al progresso, senza cercare di sostituirsi ai cittadini.
Essere Sindaco di Madrid è per me una grande occasione di servizio. È la città in cui sono nato, è la città dei miei genitori e dei miei figli. Lavoro per lasciare dopo di me la migliore delle Madrid possibili.
Da ultimo una domanda sull’Expo del 2015? Che occasione può essere per Milano e per l’Italia secondo lei?
Sono certo che questo evento eccezionale aumenterà ancora di più il prestigio internazionale di Milano. È innanzitutto un riconoscimento alla sua capacità organizzativa, ma in prospettiva si rivelerà un’occasione imperdibile per innovare e ridefinire se stessa. Questa scelta ha significato nel 2008 l’inizio di un ambizioso progetto che porterà con sé nuove infrastrutture per la città e riforme urbanistiche.