Si chiama ilVinauta.it ed è un sito Internet che coniuga un blog di cultura enogastronomica e uno scaffale di e-commerce. Anche se la parte più innovativa è la web tv, nella quale sono caricati filmati che documentano l’apertura di bottiglie vecchie fino a 150 anni o fosse per formaggi con oltre 300 forme. All’origine de ilVinauta.it c’è Giroidea, un’agenzia grafica operativa con sede a Milano, attiva nella consulenza alle imprese. E che, come spiega l’amministratore Giuliano Capedri, ha deciso di aprire un portale on-line per mostrare come è possibile utilizzare in tutte le sue potenzialità i mezzi che il web mette a disposizione di un’azienda. La crisi, rivela Capedri a Ilsussidiario.net, rappresenta uno spartiacque: chi è in grado di innovare riesce a reggere all’impatto delle difficoltà dell’economia, chi prosegue sulla sua rotta come se non fosse cambiato nulla rischia di naufragare.



Capedri, qual è la sfida rappresentata dalla crisi per un imprenditore?

Con la crisi è cambiata un’epoca. Non tutte le aziende però si sono rese conto del fatto che ciascuna delle azioni abituali, che svolgevano fino a due o tre anni fa, non è più corretta se svolta oggi. Il compito principale di un’impresa è riconsiderare tutto ciò che faceva prima e ristudiarne la formula: chi non svolge questa pratica rischia di rimanere in apnea. Per le aziende che sono riuscite a salvarsi è il momento di alzare la bandiera e di dire che la loro voglia di fare è ancora più grande di prima. Anche perché oggi è richiesto un notevole impegno per riposizionarsi.



Internet rappresenta davvero un’opportunità imprenditoriale per il futuro, o è una bolla pronta a esplodere?

Oggi chi non tiene conto di Internet come uno dei più importanti canali di comunicazione a disposizione, compie un grave errore. Non basta però avere un sito. Molte aziende pensano che basti comprarsi un dominio e pubblicare la foto del loro manager in giacca e cravatta: ma sono solo soldi sprecati. La vera opportunità offerta oggi da Internet è infatti quella di realizzare un sito web cucendolo su misura per la propria azienda. E’ quindi necessario affidarsi a un’agenzia che sia in grado di realizzare questo lavoro. Chi non lo fa rischia di realizzare un sito “invisibile”, perché è uguale a tutti gli altri e chi entra nella homepage non capisce se ha a che fare con un idraulico o con una grande azienda. Insomma, Internet ha un senso se la ditta lo concepisce come se fosse un ufficio all’interno della propria struttura: ogni giorno va spolverato, cambiata l’aria e la scrivania deve essere riordinata.



E’ per questo che è stato creato il sito ilVinauta.it?

Tutto nasce da Giroidea, un’agenzia grafica operativa attiva da 25 anni. Personalmente preferisco non parlare di agenzia di comunicazione, perché purtroppo è diventato un termine che spesso corrisponde a “venditore di fumo”. Dal 2000 Giroidea costruisce siti web per i nostri clienti, un’operazione molto diversa dalla realizzazione di un catalogo cartaceo, dove l’aspetto creativo è più ridotto. Internet al contrario essendo virtuale presenta delle possibilità più articolate. Per creare un sito web aziendale abbiamo la necessità di studiare l’impresa, i suoi competitor, osservare i portali di questi ultimi. A quel punto illustriamo al nostro cliente come sarà realizzato il suo sito, entrando nei dettagli della struttura progettuale. Per una ditta che produce cioccolatini, è per esempio importante realizzare un catalogo prodotti multimediale completato da un filmato in cui si veda come incarta i cioccolatini.

 

E a quel punto che cosa vi rispondono i vostri clienti?

 

Di solito la prima domanda che mi sento fare è: “Ma quanto mi costa?”. E’ chiaro che realizzare un filmato costa un po’ di più, ma permette anche di sfruttare le potenzialità di Internet e di ottenere il risultato di essere chiari. Stanchi di sentirci ripetere “Bello ma costa troppo”, due anni fa abbiamo deciso di inventare ilVinauta.it. Su questo sito web, entrato prepotentemente nelle attività di Giroidea, adottiamo tutte le pratiche che ci piacciono e facciamo anche molta “sperimentazione”. E questo ci ha dato la forza di ribadire con maggiore chiarezza che per dare visibilità a un sito aziendale è indispensabile realizzarlo secondo certi criteri.

 

Quali sono stati i risultati conseguiti finora da ilVinauta?

In un anno e mezzo è diventato partner di Alma, la scuola di alta cucina di Gualtiero Marchesi, e di Aibi, la fondazione per l’adozione a distanza. Abbiamo inoltre realizzato una web tv, sulla quale abbiamo postato tra l’altro un video che documenta l’apertura di una bottiglia vecchia 150 anni. Mentre sul nostro blog scrivono universitari e blogger freelance, e da settembre stiamo ricevendo almeno tre richieste a settimana da parte di cantine che desiderano essere presenti su ilVinauta.it. Per ciascuna di esse progettiamo le nuove etichette e compiamo le ricerche sul formato ideale delle bottiglie. Spesso non è più da 75 centilitri o da un litro come un tempo, perché il problema della ristorazione oggi è diventato quello delle piccole quantità, e quindi è necessario studiare le bottiglie da mezzo litro.

 

Che cosa fa de ilVinauta.it qualcosa di unico rispetto alle centinaia di siti web che si occupano di enogastronomia?

 

In rete esistono numerosi progetti specializzati: per esempio, molti di questi siti si limitano a fare e-commerce. IlVinauta è diverso perché è un progetto trasversale: è composto da un blog, nel quale parliamo della cultura del gusto, per cercare di avvicinare gli utenti all’eccellenza; da una web tv, perché noi andiamo sempre a conoscere di persona i produttori, e quindi abbiamo la possibilità di realizzare dei filmati; da ultimo viene l’e-commerce, che occupa non più del 30% della home page e del sito. IlVinauta inoltre è strettamente correlato a Giroidea, che organizza eventi rendendo disponibile la piazza di Milano a quei piccoli produttori che hanno bisogno di visibilità. Oggi infatti la qualità si è alzata tantissimo, e noi rappresentiamo un’opportunità per quei piccoli produttori che hanno una vetrina di prim’ordine a loro disposizione e desiderano farla conoscere.

 

(Pietro Vernizzi)

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