Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha rivolto un appello al neoarcivescovo della città, il cardinale Angelo Scola, perché si possa percorrere un percorso comune per il bene della città. Pisapia, nel suo intervento all’incontro del cardinale con il mondo della politica, all’Angelicum, si è detto convinto che il punto dal quale partire per intraprendere un percorso condiviso sia il Fondo Lavoro Famiglia, che ha rappresentato un «esempio per la fondazione ambrosiana e il suo progetto di microcredito». Il primo cittadino, durante il suo discorso, ha citato alcuni dei personaggi che più va di moda citare tra gli esponenti della sinistra italiana, passando da Enrico Berlinguer, a Gandhi e, in ambito ecclesiastico, da don Milani al cardinale Martini. In particolare, riferendosi al dilagare del sentimento dell’antipolitica, ha voluto affrontare la questione riportando le parole di don Milani: «politica è uscire insieme dai problemi». Pisapia, nel corso del suo intervento, ha tentato di suggestionare la platea, evocando le sue ridotte ore di sonno in ragione dei pensieri sui poveri che lo attanagliano.
«La notte fatico a dormire: ci sono troppe diseguaglianze», ha raccontato, aggiungendo che suo compito sarà accorciare le distanze. «Continueremo il nostro dialogo dalle parole che ci uniscono non che dividono». All’incontro era presente anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha ringraziato Scola per aver dedicato proprio alla politica uno dei primi quattro incontri da quando è stato investito della successione di Sant’Ambrogio. Formigoni si è detto onorato della presenza del cardinale, e convinto del contributo che potrà dare alla politica. Specialmente in questo momento, in cui sta vivendo una delle sue fasi più convulse e complicate. Secondo il governatore lombardo, compito della politica è quello di «mettere al centro la persona», promuovendo partecipazione di tutti quelli che vi sono impegnai secondo un’ottica sussidiaria. «Occorre riscoprire quell’impegno gratuito per il bene comune», consentendo che l’integrazione tra cultura, formazione e impresa «torni a essere stretta come lo è stata già in passato».
Guido Podestà, anch’egli presente all’incontro, ha lanciato un appello all’unità. «Occorre vestire i panni dell’altro, non è più il momento dello scontro, serve capacità di dialogo», ha dichiarato, rilanciando quei valori che, per anni, hanno rappresentato i cardini della convivenza meneghina: «La sacralità del lavoro, dell’impegno e del rispetto».