Nei giorni scorsi gli ispettori e i Tutor di Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale), in collaborazione con le Forze dell’ordine, hanno allontanato sei famiglie dagli alloggi che avevano occupato abusivamente in via Fulvio Testi e in viale Sacra. Cinque nuclei familiari erano rom, mentre l’altro proveniva dall’Ecuador, e sembra che negli ultimi tempi avessero creato non pochi problemi al vicinato con atteggiamenti violenti. Così, dopo la segnalazione degli stessi residenti, gli alloggi sono stati immediatamente liberati e reinseriti nel circuito delle assegnazioni per le famiglie collocate in graduatoria al’interno del bando comunale. Tutto questo è accaduto dopo le dichiarazioni e il conseguente fiume di polemiche dell’ assessore alla Casa del Comune Lucia Castellano, secondo cui occupare per necessità non è un reato, o meglio «non è un reato che porterà allo sgombero dalle case popolari». Il sindaco Pisapia è arrivato immediatamente in soccorso, specificando che occupare le case è senza dubbio reato, e che «probabilmente l’assessore ha detto che all’interno dell’occupazione di case, come prevede esplicitamente la legge regionale, bisogna fare un distinguo tra chi occupa con appoggi della mafia o delle organizzazioni criminali, e chi è abusivo perché non s’è regolarizzato per una domanda erronea». IlSussidiario.net ha chiesto un commento a Riccardo De Corato, consigliere Pdl all’opposizione.
Che cosa ne pensa delle dichiarazioni dell’assessore Castellano, poi in parte corrette da Pisapia?
Pisapia ha fatto una piroetta ma non ha corretto niente. Noi abbiamo sentito l’assessore quando davanti ai centri sociali e agli abusivi del quartiere San Siro ha dichiarato che occupare abusivamente se in stato di necessità si può e si deve fare. Eppure l’assessore Castellano è laureata, conosce il Codice penale, e mi meraviglio che non abbia avvertito il fatto che dietro a quelle frasi c’è l’istigazione a compiere un reato. L’articolo 633 del Codice penale è molto chiaro: non dice che in caso di necessità, occupare abusivamente una proprietà privata non è più un reato. Per la legge italiana, chi occupa uno stabile privato o pubblico senza averne diritto compie un reato. In passato l’assessore è stata anche direttrice di un carcere, quindi non può venirci a dire che non conosce il Codice penale. Quello a cui ci troviamo di fronte è un fatto di estrema gravità, e se una cosa del genere l’avessi detta io, sarei già stato convocato a Palazzo di Giustizia a Milano e qualcuno mi avrebbe già indagato per istigazione a commettere un reato. Se lo fa un assessore di centrosinistra, come si vede nulla accade e il sindaco risolve tutto con una piroetta. Anche perché siccome Pisapia è un avvocato, conosce bene il Codice penale, meglio di me, e sa perfettamente che queste solo dichiarazioni gravi soprattutto se pronunciate da un pubblico ufficiale.
Intanto però la giunta Pisapia ha già sospeso gli sgomberi fino a novembre …
L’effetto sarà che si verificheranno nuove occupazioni abusive, perché andranno con il piede di porco a buttare giù porte per entrare nelle case, e nel frattempo i 17mila milanesi in lista d’attesa dovranno aspettare. Se del resto le case libere sono occupate abusivamente, chi ha diritto a un alloggio non lo ottiene per periodi anche di 20 anni. Questa è una vergogna, ma intanto il Comune pensa agli abusivi e non ai regolari.
Che cosa c’è dietro il fenomeno degli abusivi a Milano?
C’è un vero e proprio racket, come hanno dimostrato diverse inchieste della squadra mobile, cioè un’organizzazione che indica le case vuote, mettendo a disposizione anche i bambini per non farsi sgomberare. Ed è tutto un sistema molto attrezzato che funziona benissimo per l’occupazione abusiva.
Quindi l’assessore Castellano, con le sue dichiarazioni, praticamente rende la vita facile al racket degli abusivi?
Non so se l’assessore sappia cosa c’è dietro l’occupazione abusiva, però tutti sono a conoscenza che dietro a questo fenomeno c’è un racket molto organizzato e strutturato.
Qualcuno potrebbe dire che se ci sono gli abusivi è anche colpa della lentezza burocratica dell’Aler.
Questo è un fatto storico che non è nato oggi. Per buttare fuori un abusivo ci vuole mezza giornata, mentre per occupare un alloggio ci vuole anche meno di un’ora. Il problema è non lasciare liberi gli alloggi, e molti sono inagibili e necessitano enormi risorse per essere sistemati. Se si continua così non si fa altro che lasciare un patrimonio a tutti gli abusivi.
Ma è possibile anche una migliore gestione di questo patrimonio?
Tutto si può migliorare, ma il problema è il sistema, e se non si semplificano di più i passaggi è impossibile governare meglio di quanto si sta facendo oggi.
La presenza di abusivi aumenta anche il disagio abitativo negli alloggi popolari?
Non c’è dubbio, perché chi vive vicino all’abusivo si trova in una situazione di angoscia, e sa che se dovesse lasciare libero l’alloggio, l’abusivo accanto potrebbe indicare al racket che è libero e ritrovarselo occupato poco dopo. Infatti molti inquilini non escono di casa anche per interi mesi, per non rischiare di perdere l’appartamento.
Ma tutti gli abusivi sono gestiti dal racket?
Non credo, ma sicuramente una buona parte.
Lei che soluzione proporrebbe?
Continuare a sgomberare tutti gli abusivi, più che si può, con l’aiuto della Polizia e della Municipale, perché solo così questo fenomeno può essere sconfitto.