Milano. Da un’indagine della Camera di commercio di Milano in collaborazione con ISPO (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione) sulle opinioni e aspettative di 500 imprese statisticamente rappresentative dell’area milanese, è emerso che la fiducia degli imprenditori milanesi sulla congiuntura economica per i prossimi 12 mesi ha subito un calo di oltre 9 punti ad ottobre rispetto ad appena un mese prima, attestandosi a -18 (saldo percentuale tra le attese positive e quelle negative). Gli imprenditori si mostrano più preoccupati per la capacità di ripresa dell’Italia: la quasi totalità, cioè il 92%, ritiene che la ripresa sia più lenta del previsto e solo il 9% pensa che il peggio della crisi sia davvero passato. Una previsione che intacca anche le previsioni su Milano. A ottobre infatti per la prima volta i pessimisti sul futuro della ripresa di Milano superano gli ottimisti: saldo di -3 rispetto al saldo di +14 a settembre 2011. Gli imprenditori milanesi continuano però a rimanere parzialmente ottimisti sul futuro della loro azienda (+4 il saldo tra chi ritiene un miglioramento e chi un peggioramento), ed è in particolare l’export che convoglia più fiducia dalle imprese milanesi, mentre per fatturato, ordini e occupazione la situazione è stabile. Ancor prima della diminuzione degli ordini o dell’insolvenza dei propri clienti, è l’instabilità politico-economica nazionale a preoccupare maggiormente il 30% degli imprenditori. L’11 novembre, dalle ore 9 a Palazzo Mezzanotte in piazza Affari 6, ci sarà un evento per ascoltare il mondo imprenditoriale e delineare gli strumenti urgenti da adottare per rilanciare lo sviluppo economico. L’obiettivo è quello di dare voce agli imprenditori che avranno la possibilità di esprimere le loro considerazioni e presentare le loro proposte intervenendo direttamente durante la giornata o attraverso la partecipazione alle iniziative multimediali previste. IlSussidiario.net ha chiesto un parere a Giovanni Marseguerra, professore di Economia politica all’Università Cattolica di Milano«Da questi dati emerge una fotografia di un’imprenditorialità milanese che continua a rimanere ottimista nel lungo periodo ma che è frustrata per l’incapacità della politica di prendere decisioni. Mi ha colpito che tra gli elementi di maggiore inquietudine e preoccupazione dei nostri imprenditori quello più elevato sia l’instabilità politica ed economica nazionale. Questo preoccupa molto di più dell’instabilità internazionale, e c’è effettivamente un fattore che crea uno scollamento tra la politica e i settori produttivi, che non si sentono rappresentati. La politica non prende decisioni, non fa quello che dovrebbe, ma gli imprenditori riescono comunque a restare ottimisti, ed è interessante vedere come le attese per i prossimi 12 mesi in riferimento alla loro aziende restino positive. Certamente gli imprenditori sono preoccupati dal calo degli ordini e dal fatturato,  ma sono meno preoccupati per l’export e resta questa straordinaria fiducia, basata su dati concreti, di riuscire comunque a venirne fuori. In effetti, se si guardano i dati nazionali, nei 12 mesi tra settembre 2010 e agosto 2011 il nostro export è quasi tornato ai valori che aveva nei 12 mesi precedenti la crisi del 2008. Ed è interessante come questo risultato sia stato raggiunto in una fase di austerity, e non in un contesto più facile della fase pre-crisi, quindi i nostri imprenditori basano la loro fiducia su dati di fatto concreti».



Il professor Marseguerra continua a spiegare che «il quadro che emerge è perfettamente coerente sia con l’evoluzione macroeconomica internazionale, sia con l’evoluzione politica nazionale. Anche il tema del convegno mi sembra molto interessante, questa voglia di fare rete contro la crisi, l’idea di allearsi per crescere. Non viene espressamente citato, ma credo che il tema sul quale i partecipanti dovrebbero in qualche modo confrontarsi è quello dell’area metropolitana di Milano, perché queste aree oggi devono rappresentare i nuclei strategici del  nostro sistema Italia e quella modalità di aggregazione territoriale fondamentale per muovere lo sviluppo. Non è certo un’impresa facile, ma certamente si tratta di una sfida che il sistema produttivo milanese deve affrontare, e bisogna trovare una strategia del territorio in grado di integrare e rendere coese e competitive tutte le realtà economiche lombarde. Se vogliamo davvero competere con le altre realtà nazionali e internazionali dobbiamo fare sistema, e in questo senso la volontà di fare rete contro la crisi credo sia un tema molto azzeccato».



 

(Claudio Perlini)       

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