“La notizia del nuovo buco da 400 milioni nelle casse comunali è stata diffusa ad arte da Tabacci, per creare un allarmismo ingiustificato, e avere così la scusa per introdurre nuove tasse a carico dei cittadini e dismettere aziende municipali efficienti come Sea e A2A”. Giacomo Beretta, ex assessore al Bilancio nella giunta Moratti, commenta così la notizia pubblicata ieri dal Corriere della Sera, secondo cui il bilancio 2012 di Palazzo Marino partirebbe già con un grave disavanzo. Per il quotidiano di via Solferino, il dividendo da un miliardo di euro garantito dalle partecipate comunali nell’ultimo anno della giunta Moratti, nel 2012 non ci sarà più, e questo metterà ulteriormente a rischio i bilanci comunali.



Beretta, la situazione per le casse comunali è davvero così drammatica?

In primo luogo, la somma incassata con i dividendi non è di un miliardo, come riportato dal Corriere, ma di 750 milioni di euro. Inferiore quindi al taglio di 850 milioni di euro dei trasferimenti statali, cui la giunta Moratti ha dovuto sopperire nel suo ultimo anno di mandato.



Quindi un anno fa il “buco” iniziale era ancora più grande?

Tutti gli anni, quanto si deve costruire il bilancio di previsione, ci si trova allo stesso identico problema: reperire risorse per garantire i servizi. E non si hanno molte alternative: o si mette mano alle dismissioni, o si aumentano i tributi locali, o si riducono i servizi. Nei cinque anni della giunta Moratti, abbiamo puntato soprattutto sul contenimento e sulla riduzione dei costi. Un’opzione che Tabacci e la giunta non hanno preso veramente sul serio: nonostante la riduzione del numero degli assessorati, la spesa è rimasta invariata. In soli sei mesi inoltre la giunta Pisapia ha già introdotto ben due nuovi tributi: l’addizionale Irpef e l’incremento del biglietto Atm. Mentre per il futuro sta già studiando la rivisitazione degli estimi catastali, l’estensione di Ecopass a 5 euro per tutte le auto, una tassa di soggiorno per i turisti e una tassa di scopo.



Difficile però non introdurre nuove tasse finché lo Stato continua a tagliare i trasferimenti …

Eppure esistono delle alternative. La giunta Moratti ha scelto di valorizzare le partecipate comunali, riacquistando per esempio il Poc (Prestito obbligazionario convertibile) per avere la maggioranza in A2A. Abbiamo inoltre sempre chiesto i dividendi alle nostre partecipate, per non pesare sulle tasche dei cittadini.

 

Secondo il Corriere però, nel 2012 le partecipate non garantiranno dividendi …

 

Questo dipenderà dalle politiche che saranno adottate dalla giunta Pisapia. Il centrodestra aveva preparato un progetto per la quotazione in Borsa di Sea, in modo che la società comunale incassasse equity e potesse fare degli investimenti. Ma al di là di questo la principale operazione del centrodestra era la grande scommessa sul Pgt, e quindi il rilancio delle città con l’incremento degli oneri di urbanizzazione. Puntavamo inoltre ad aumentare l’attrattività di Milano, facendo pagare la tassa di soggiorno ai turisti. E nello stesso tempo stavamo ottenendo da Roma il riconoscimento del fatto che a vivere a Milano non sono soltanto i suoi residenti, ma anche un numero di pendolari che oscilla tra i 600mila e il milione. Cittadini che vengono a Milano per lavorare, e il cui costo per la città è stimato sui 280 milioni di euro l’anno. E’ questo il vero problema della città di Milano, e siccome è un tema condiviso anche da politici di centrosinistra come Sergio Chiamparino e Matteo Renzi, oltre che dal sindaco di Brescia, Adriano Paroli, si era formato un tavolo nazionale che stava pensando a una redistribuzione delle risorse, che avrebbe portato nelle casse del Comune di Milano almeno 250-260 milioni in più.

 

Una somma che, da sola, non sarebbe bastata però a coprire il “buco” da 400 milioni …

 

Sì, ma la giunta Pisapia continua a fingere di non sapere che nel decreto sviluppo dell’anno prossimo sarà inserita la cosiddetta Imu. Cioè un’unica tassa che riunisce tutte le imposte comunali sugli immobili e che porterà il valore di Milano da 0,55 a 0,9: questo per il bilancio del Comune significherà introitare almeno 180-200 milioni di euro.

 

Ma allora perché tanto allarmismo da parte del Corriere?

 

Qualcuno ha interesse a gridare “Al lupo, al lupo” perché questo gli tornerebbe vantaggioso. Ricordo che per raggiungere il pareggio di bilancio la giunta Moratti aveva deciso la dismissione di Sea. Appena arrivato Tabacci, ha iniziato a dichiarare: “Serravalle non vale nulla e nessuno la comprerà”. Ha creato così un clima di incertezza, aggravato poi dall’inchiesta Penati, e il risultato è stato che Serravalle non si è venduta. Tabacci quindi ora sostiene che l’unica via d’uscita è vendere Serravalle insieme a Sea, con un unico bando di gara.

 

Perché ritiene che una dismissione di Sea e A2A sarebbe un errore?

Perché A2A ha generato dei dividendi tali che sono evidenti a tutti e hanno permesso di garantire la qualità del servizio. Sono inoltre convinto che alcuni servizi primari come acqua, luce e gas necessitano del controllo pubblico. Anche Sea è una società che produce utili, e quindi la giunta Moratti è sempre stata favorevole a un investimento per mantenerne il controllo. Anche perché questo equivale al controllo e allo sviluppo del territorio, oltre che a investimenti e a nuova occupazione. Per non parlare dell’importanza della creazione di un hub internazionale collegato all’Expo.

 

Ma il progetto di creare un hub a Malpensa oggi ha ancora senso?

 

Sì, sarà solo questione di tempo. Considerata la crisi che sta attraversando l’Italia, se vogliamo rilanciarla dobbiamo ripartire dalle realtà più solide e attive del Paese. L’hub di Fiumicino non basta al territorio nazionale: ne occorre uno anche a Malpensa. Se vogliamo quindi recuperare il turismo e il traffico commerciale, non abbiamo alternative. Anche perché le compagnie stanno tornando sullo scalo varesino, i voli giornalieri sulle grandi tratte commerciali sono stati ripristinati, e quindi Malpensa ha sempre più bisogno della terza pista.

 

Ritiene quindi che la notizia sul buco da 400 milioni sia stata fatta uscire ad arte da Tabacci? Qual è il suo scopo?

 

Sì, è così. Queste sono operazioni compiute da Tabacci al fine di giustificare le nuove imposte e le dismissioni. Nei 14 anni di mandato delle giunte di centrodestra a Milano, non è mai accaduto che la questione del disavanzo nel bilancio di previsione fosse una notizia. Ormai è un dato assodato, soprattutto negli ultimi anni si sa della difficoltà nel costruire i bilanci comunali, e bisogna soprattutto lavorare su entrate che non sono trasferimenti statali ma entrate proprie. Ma tra le varie opzioni, ritengo che occorra evitare di tassare i milanesi, puntando piuttosto sull’incremento degli spazi pubblicitari per i quali il Comune incassa l’imposta pubblicitaria, sull’imposta di soggiorno per i turisti e sull’incremento del biglietto Atm solo per i non residenti.

 

(Pietro Vernizzi)