Il Comune di Milano assieme a numerosi Comuni dell’hinterland è giunto ad un accordo per imporre ai cittadini 4 domeniche a piedi, una al mese. Ovvero, 4 giornate in cui sarà decretato lo stop del traffico. Questa volta non si tratta della necessità di adempiere all’obbligo sancito dall’ordinanza comunale emanata dalla giunta Moratti. Questa prevede che lo stop al traffico scatti dopo un tot di giorni che il livello di polveri sottili nell’aria abbiano superato la soglia consentita dalla legge. Si tratta, quindi, di una procedura volontaria. Preventivata per impedire, in futuro, che si sfori nuovamente il livelli di allarme per troppo tempo. La prima domenica, quindi, sarà il 20 novembre. La prima del piano e l’ultima dell’anno. La successiva, infatti, sarà  il 25 marzo dell’anno prossimo (in concomitanza con la Stramilano), seguita dal 15 aprile (con la Milano City Marathon) e dal 27 maggio (con il Giro d’Italia). Le domeniche di gennaio e febbraio saranno saltate.  A causa del picco di freddo, infatti, sarà il momento dell’anno in cui il riscaldamento andrà al massimo. Con la conseguente emissione di polveri da parte della caldaie, considerate, dai più, la vera fonte dell’inquinamento cittadino.  A mettere a punto la scelta, l’assessore alla Mobilità milanese, Pierfrancesco Maran di comune accordo con i sindaci della cintura meneghina. Maran ha fatto presente che si è giunti ad un accordo «sostanziale» con quasi tutti i Comuni hai quali è stato chiesto di cambiare il proprio atteggiamento in merito alle giornate a piedi. «Per diverse ragioni –ha aggiunto – avevano mostrato forti rigidità, oggi si sono invece rivelati molto interessati». Dal canto suo, il sindaco del comune di Sesto San Giovanni ha fatto sapere che l’esigenza era anzitutto quella di dar vita ad un percorso condiviso sul fronte dell’educazione ambientale. Tuttavia, ha fatto presente che, per combattere efficacemente l’inquinamento occorrono riforme di natura strutturale. Decisamente contrario è invece il sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, del PdL, che spiega: «Non avrebbe senso impedire ai nostri cittadini di usare la macchina quando Segrate è attraversata dalla Rivoltana e dalla Cassanese, strade provinciali che vedono passare migliaia di auto al giorno. Sarebbe un controsenso».



Alessandrini ha ribadito che, fino a quando non saranno chiuse le strade provinciali, in città non sarà indetto lo stop al traffico.  

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