L’Irpef, alla fine non è stata toccata, e i redditi degli italiani sono stati graziati dalla manovra Monti. Fino a un certo punto. Infatti, il governo ha deciso di aumentare le aliquote minime delle addizionali regionali. Che dovranno passare dalla 0.9% all’1,23, con un incremento, quindi, di 0.33 punti. «Che, ovviamente, peserà paradossalmente di più sui contribuenti di quelle Regioni che, ad oggi, sono riuscite a tenere le aliquote più basse. Per loro, infatti, lo scarto sarà avvertito di più rispetto a chi vive in quelle Regioni in cui le aliquote sono già più alte del minimo imposto per legge dallo Stato», spiega, raggiunto da ilSussidiario.net Carlo Buratti, professore di Scienza delle finanze all’Università di Padova. Altro aspetto paradossale, il fatto che saranno più colpite le Regioni più virtuose. Come la Lombardia. Dove, tra i 10.329,14 euro e i 15.493,71 euro l’aliquota è dell’1,23%; tra i 15.493,71 e i 30.987,41 euro è dell’1,63%; tra i 30.987,41 e i 69.721,68 euro e oltre i 69.721,68 euro è dell’1,73%. Tuttavia, all’opposizione, fanno presente che «nessuno obbliga la giunta regionale ad aumentare automaticamente l’addizionale per tutti gli scaglioni di reddito».
Secondo Muraro, «effettivamente, si sarebbe potuto decidere di aumentarla solo per alcuni scaglioni. O di aumentare solo la minima. Quest’ultima, infatti, è imposta dal governo. Ma sulle altre permane la discrezionalità delle Regioni». Formigoni, dal canto suo, ricorda alle opposizioni che non si è trattato di un aumento, ma di un semplice adeguamento agli scaglioni regionali. E che, al contempo, sono state mantenute «le esenzioni già previste». In tutto ciò, in ogni caso, è ravvisabile, quantomeno una nota positiva. Il maggior esborso, ci sarà, in effetti. Ma «si tratta di un tributo regionale, che resta per intero nelle casse delle Regioni, a differenza della nuova Ici-Imu. Tale tributo potrà essere usato, ad esempio, per rimpinguare la sanità, settore per il quale il governo ha deciso di operare ulteriori tagli». Complessivamente, i bilanci dell’amministrazione regionale, in seguito all’ulteriore balzello, incamereranno un somma prevista attorno ai 509 milioni di euro.
Di per sé, anche questo potrebbe essere interpretato positivamente. «L’esborso per le famiglie, se la maggiorazione è di 0,33 punti, non è particolarmente avvertibile. A fronte di questo, tuttavia, i soldi in più per la Regione rappresentano una somma decisamente significativa».