Il capoluogo lombardo ha il suo primo Piano Regolatore dopo trent’anni. E’ stato approvato con i soli voti della maggioranza, scatenando la decisa arrabbiatura dell’opposizione che ha abbandonato l’aula e inscenato proteste. L’opposizione è infatti uscita al momento del voto, mostrando cartelli dove era scritto “Non finisce qui” e promettendo di ricorrere al Tar.
Motivo della protesta è che la maggioranza per arrivare in tempo entro la scadenza tassativa del 14 febbraio per approvare il Pgt, ha imposto una tabella di marcia velocissima: le 4.765 osservazioni dei cittadini sono state passate con una quarantina di votazioni soltanto. Per l’opposizione si tratta di violazione delle prerogative del Consiglio comunale. Il Pgt approvato è dunque considerato illegittimo.
Nei dettagli, Il Pgt approvato in vista dell’Expo prevede nove linee di metropolitana in più, 22 nuovi parchi per un totale di verde in più pari a 120 volte il parco Sempione, 30 mila alloggi a prezzi calmierati, 18 milioni di metri cubi di costruzioni in aree oggi abbandonate, come gli ex scali ferroviari.
Il Pgt è stato battezzato "Milano per scelta" ed è considerato una autentica rivoluzione urbanistica. Il voto del Pgt si è chiuso con un intervento del sindaco Letizia Moratti, che ha voluto ringraziare l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, la giunta, il consiglio comunale, il presidente della commissione Urbanistica Carmelo Gambitta e i funzionari del settore che hanno lavorato al Piano. Dopo aver terminato l’intervento, il sindaco ha richiesto la parola per aggiungere i ringraziamenti al presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri.