35 affiliati all’ndrangheta lombarda sono finiti in manette grazie ad un’operazione portata a termine da Polizia tributaria della guardia di finanza, carabinieri del Ros e polizia locale.

Ancora un duro colpo inferto all’ndrangheta lombarda, grazie ad un sforzo congiunto del nucleo di Polizia tributaria della guardia di finanza di Milano e dei carabinieri del Ros, in collaborazione con la polizia locale, che stanno portando a termine 35 arresti. Si tratta di altrettanti affiliati all’associazione criminale, cui son state messe le manette ai polsi nell’ambito dell’operazione denominata Redux-Caposaldo che ha portato, tra le altre cose, ad un sequestro di due milioni di euro di beni. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Giuseppe Gennari su richiesta della Dda milanese.



Tra gli arrestati, alcuni esponenti di spicco delle cosche reggine come il boss Giuseppe “Pepè” Flachi, 59 anni, e del figlio Davide, o alcuni uomini legati al clan Barbaro, che da anni vivono a Milano. Arrestato anche Paolo Martino, emanazione diretta del clan reggino dei De Stefano, oltre a Giuseppe Romeo e Francesco Gligora, riferimenti in Lombardia della famiglia Africo.



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Per tutti, le accuse sono a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, smaltimento illecito di rifiuti, minacce, e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra le attività svolte dagli uomini dell’ndrangheta al nord, l’infiltrazione nel settore del Movimento Terra nei cantieri edili di Milano, l’estorsione nei confronti degli esercizi commerciali situati all’interno delle metropolitane, la gestione ella sicurezza di security di moltissimi locali,  la gestione di cooperative che appaltano i servizi di trasporto in Tnt.