Il ministro Maroni ha fissato le quote immigrati da dividere nelle regioni italiane, in seguito all’emergenza che si registra a Lampedusa con il continuo arrivo di barconi di profughi. Alla Lombardia destinata una cifra di 9mila profughi da accogliere.
Il governatore Formigoni assicura che la regione farà la sua parte. Evidente imbarazzo della Lega che dovrà sottostare a una richiesta formulata da un proprio esponente, il ministro Maroni. Mentre il partito di Bossi aveva sempre chiesto di chiudere agli sbarchi e di rimandare indietro i profughi. Polemica la dichiarazione del capogruppo della Lega in Regione, Stefano Galli, che tira in ballo la Chiesa: “Maroni ha promesso che in cambio saranno rispediti nel loro paesi gli immigrati clandestini arrivati finora a Lampedusa. Certo in Vaticano c’è molto posto e anche la curia dispone di molti appartamenti che potrebbe destinare ai profughi”. Cerca di mediare il presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni, chiedendo che si rifletta sulla reale capacità di accoglienza della Lombardia. Formigoni invece lancia una velata accusa alla Francia: “Anche altri paesi europei, a partire dai più zelanti nel condurre le operazioni militari, si facciano carico prioritariamente di questa accoglienza umanitaria”.
Preoccupazione da parte dell’assessore regionale alla protezione civile Romano La Russa, che teme che Milano venga letteralmente invasa. L’opposizione invece se la prende con ill governo che avrebbe dovuto muoversi prima. Per Chiara Cremonesi di Sinistra e libertà, “È necessario aprire un corridoio umanitario e non si possono rimandare indietro le persone che arrivano. È grossolano considerare queste persone come immigrati clandestini. Quasi tutti arrivano da paesi in cui le condizioni politiche o economiche sono molto gravi”.