Un tour in un’altra Milano, diversa e inedita. Un tour nella Milano oscura, nella Milano esoterica, nella Milano nascosta, spesso invisibile anche per chi, ogni giorno, pur avendola quotidianamente sotto gli occhi, pur calcandone i marciapiedi, la vive con i suoi ritmi frenetici. Tutto questo è “Gli Angeli di Lucifero”, romanzo edito da Mursia, giallo di taglio esoterico-artistico, che sta già attirando le attenzioni della critica letteraria e incuriosendo i lettori milanesi. Si tratta della prima fatica letteraria di Fabrizio Carcano, 37enne giornalista politico del quotidiano La Padania, che in un romanzo noir dal tirmo sferzante e dalla scrittura scorrevole regala al lettore un inedito affresco di una Milano da non da bere, ma da scoprire e da ammirare, con le sue tradizioni, le sue leggende e le sue ombre, attraverso una trama che tra delitti e colpi di scena snoda una storia con radici lontanissime contestualizzandola nel presente.



Un giallo vecchia maniera, che mescola mistero, storia e cronaca. Resuscitare la leggenda del Diavolo di Porta Romana, alias il Marchese Acerbi, reincarnazione terrena del Maligno nella Milano seicentesca terrorizzata dalla peste, per raccontare una storia di vendette, esoterismo e satanismo nella cronaca nera dei nostri giorni. È quello che realizza l’autore, costruendo una trama che nulla ha da invidiare agli angeli e ai demoni d’oltreoceano.



La storia si apre con il trafugamento, dal cimitero di Chiaravalle, della salma del Marchese Acerbi, seguono in rapida successione tre omicidi sotto la Madonnina, compiuti e rivendicati dalla stessa mano.
Il commissario Bruno Ardigò, giovane capo della Omicidi, freddo e taciturno,  si ritrova tra le mani  vittime  che portano cognomi  di casate – Annoni, Pozzi, Orrigoni – che ebbero acrimonie o rivalità, accertate o presunte, con quella del marchese Acerbi.

Il ritrovamento di misteriosi messaggi in città, pergamene antiche, ceri neri, crocifissi spezzati e, ultima ma non ultima, la riproduzione  della Pala dei tre Arcangeli di  Marco d’Oggiono, in cui la tradizione si rovescia ed è Lucifero a decapitare gli angeli,  alimentano l’ipotesi che una setta satanica si muova nel capoluogo lombardo. Insieme all’amico giornalista Federico Malerba, il commissario seguirà indizi che tracciano una mappa oscura di Milano dove palazzi, vie e monumenti svelano inquietanti misteri del passato.



Carcano riesce a dare un montaggio serrato alla storia usando alternativamente Ardigò per il filone poliziesco e Malerba per la storia di Milano del Seicento, con spettacolari ricostruzioni d’epoca che lasciano nel lettore la voglia di addentrarsi con occhi nuovi nelle vie di Milano.
Indizio dopo indizio il lettore si ritrova a seguire i due investigatori fino all’ultima pagina, attraverso un viaggio in una Milano diversa da quella che quotidianamente abbiamo sotto gli occhi: la Milano occulta, la Milano misteriosa, la Milano nascosta e da nascondere.

(Fabio Toma)