La Moratti non desiste. Ieri, nel corso del primo e ultimo faccia e faccia televisivo con lo sfidante al Comune di Milano Giuliano Pisapia, il sindaco in carica aveva lanciato contro l’avversario, a pochi secondi dal gong che chiudeva la diretta e impediva ogni possibilità di replica, pesantissime accuse: «La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata – aveva detto la Moratti -, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per il sequestro e il pestaggio di un giovane. E’ stato giudicato responsabile e amnistiato. L’amnistia non è assoluzione». Nel frattempo, Pisapia commentava, senza, tuttavia, ottenere la parola: «è un falso di cui risponderà, è una cosa vergognosa». Negli istanti successivi alla fine dello scontro, Sky e diversi media avevano, in ogni caso, mandato in onda la sua versione, precisando che «dopo essere stato amnistiato», «ricorse in appello e venne assolto». Secondo alcuni, con la sortita di ieri, il sindaco uscente avrebbe segnato un clamoroso autogol. E’ stata male informata e l’errore ha avuto una certa risonanza. Lo stesso Berlusconi, pare che si sia lamentato per la cattiva gestione della comunicazione. Pare che, tra l’altro, le avesse vivamente sconsigliato di prendere parte al dibattito e che, da esperto di comunicazione, le avesse fatto presente che le tribune politiche televisive premiano solo lo sfidante che parte in svantaggio. Ebbene: il primo cittadino della capitale Lombarda non ci pensa neanche a fare marcia indietro. E, a margine della “Tribuna Politica” della Rai, afferma: «Io non ho condannato, ho sottolineato una vicenda che politicamente ha visto in quegli anni Pisapia avere frequentazioni ben precise. Ho citato una sentenza perché dimostrava quello, cioè la frequentazione di terroristi». E aggiunge: «Non può essere considerata moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ad ambienti terroristici». Pisapia, dal canto suo, spiega di aver ricevuto tanti attestati di solidarietà, anche da esponenti del centrodestra. «Posso solo dire che da singoli e non solo singoli del centrodestra mi sono arrivate attestazioni di solidarietà molto forte». Nel frattempo, Pisapia conferma la volontà di querelare. 



Chi era presente in studio e ha assistito alla trasmissione ha detto che tra i due candidati è stato il gelo. Tra i nove aspiranti alla poltrona di sincaco presenti alla registrazione della “Tribuna politica”, negli studi di Corso Sempione, ci sono stati scambi di battute e sorrisi. I due favoriti, invece, si sono completamene ignorati benché fossero seduti ad una sola sedia di distanza, separati dal candidato del terzo polo Manfredi Palmieri. 

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