Il candidato del centro sinistra a sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, querela il sindaco di Milano, Letizia Moratti. E’ il risultato del dibattito tenuto ieri negli studi di Sky tra i due esponenti politici. Un dibattito apertosi con le migliori intenzioni, stretta di mano inclusa, e finito con lite, rifiuto di Pisapia di stringere la mano alla Moratti e anche una querela. E’ successo che il candidato sindaco del centro destra, negli ultimi venti secondi della trasmissione, con il suo opponente Pisapia che dopo di lei, per rispetto delle regole del programma, non aveva più diritto di replica, ha tirato in ballo una vecchia storia giudiziale che riguardava appunto Pisapia. Una condanna, ha detto la Moratti, per furto di automobile, vettura poi coinvolta nel rapimento e nel pestaggio di un giovane, accaduto negli anni 70. La sentenza poi sarebbe caduta in amnistia, ma, dice la Moratti, amnistia non significa assoluzione. Pisapia tenta una replica, ma il conduttore del dibattito, il direttore di Sky, lo stoppa perché non ha più tempo a disposizione. Una volta fuori degli studi, però, la sua ira e la promessa di querelare il sindaco. Il fatto è che Pisapia venne realmente condannato nel 1984 per furto d’auto, ma assolto nel 1986 perché il fatto non sussisteva. Pisapia aveva peraltro già parlato della faccenda in tempi recenti, dicendo di aver passato quattro mesi e mezzo in carcere per quello che era solo un errore giudiziario. La storia riguarda il furto di un furgone Fiat avvenuto la sera del 19 settembre 1978 a opera di tre terroristi di Prima Linea (tra cui il figlio dell’allora ministro democristiano Donat Cattin). Per il furto viene arrestato proprio Pisapia. Il furto faceva parte di un piano di sequestro del capo servizio d’ordine del Movimento lavoratori per il socialismo, William Sisti, rapimento poi mai avvenuto. Il coinvolgimento di Pisapia nasce proprio da questo elemento: allora il candidato sindaco faceva parte di un collettivo studentesco di estrema sinistra, quello di via Decembrio, che aveva denunciato i pestaggi di alcuni esponenti della loro area politica da parte di elementi proprio del Movimento lavoratori. I tre terroristi autori del furto intendevano con quel gesto annunciare il proprio ingresso nell’area terroristica e avrebbero tenuto delle riunioni per preparare il piano a casa di un cugino di Pisapia in cui sarebbe stato presente anche il futuro candidato sindaco.



Ma le versioni qui divergono, secondo Donat Cattin ad esempio Pisapia non era presente. Nel 1980 Pisapia viene arrestato con le accuse di partecipazione a banda armata e concorso morale nel furto del furgone. Rimane in carcere quattro mesi. Per banda armata viene immediatamente prosciolto, per il furto del furgone lo sarà anni dopo. Dure le reazioni dell’opposizione alle parole di Letizia Moratti. Per Bersani, il sindaco si è sparato da solo ai piedi e la sua arroganza verrà punita. Ma anche la Lega contesta quanto detto dalla Moratti. Per Umberto Bossi, non doveva dire quelle cose.

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