Quante ne potrebbero raccontare, quante ne hanno viste i muri della Trattoria Milanese in questi anni, sarebbe meglio dire decenni. Potrebbero essere un manuale di storia, un diario perfetto della Milano che va dagli anni trenta fino ai nostri giorni. Peccato che il dono della parola non l’hanno mai potuto avere. Benvenuti  in uno dei posti storici della cucina meneghina, a due passi dal Duomo, dietro la Biblioteca Ambrosiana, in una via dedicata a Santa Marta, simbolo della vita attiva, patrona degli osti e dei cuochi. Non poteva dunque esserci strada più azzeccata per aprire quella che, da tutti, è conosciuta come la “Trattoria Milanese”.
Ad accogliervi, sia che vi andiate a pranzo che a cena, ci saranno sempre i  proprietari, la signora Antonella e suo marito Giusepppe Villa uno che fin dai primi vagiti capì quale sarebbe stato il suo futuro. A pochi giorni dalla nascita la madre, appena uscita dalla clinica, non lo portò a casa, bensì tra i tavoli di quella che allora era un’ osteria. Così le prime lacrime, i primi respiri, i primi contatti con il nuovo mondo avvenivano nel luogo che sarebbe stato il suo lavoro e senza esagerare la sua vita. Basta passarvi una serata, guardarvi intorno con occhio curioso, abbandonando la timidezza. E di fronte a voi si presenterà un mondo variegata. Voci di turisti inglesi si mischieranno a quelle di francesi, spagnoli, tedeschi, giapponesi.
Potrete pasteggiare stando gomito a gomito con il presidente di una nota banca milanese o con lo scrittore vincitore di un recente Premio Strega, o con quel commentatore che vedete sempre in televisione. Potrete origliare i discorsi della coppia di innamorati, come del padre con il figlio, degli amici come dei colleghi di lavoro. Tante vite si intrecciano, tanti destini si uniscono tra una cotoletta, un risotto al salto, tra un piatto di modeghini o uno zabaione caldo, la specialità della casa.
E ognuno si sente, sia che sia la prima volta che la centesima, a casa, curato e servito come se ti conoscessero da tempo, un cliente fisso e affezionato. E forse anche questa è la forza di questo ristorante. Camerieri sempre precisi e perfetti, che ti si rivolgono sempre con il lei e  che ti riempiono di attenzioni  come se quella sera fossi tu il loro cliente preferito.



E poi c’è lui, il signor Giuseppe. Un radar. Occhio vigile, controlla che ogni ingranaggio della macchina funzioni. Ad ogni tavolo dispensa una parola, un consiglio culinario, un suggerimento. Immancabile è il suo marchio di fabbrica, “Tutto a posto”, che ogni cliente si sentirà domandare alla metà del pranzo o della cena. Forse altro non avrebbe potuto fare se non quello che gli riesce meglio: il ristoratore. Lunghi tavoli dove ci possono stare fino a 4-6 persone, in quello che una sera, uno dei suoi uomini spiegò in maniera semplice ma decisa ad alcuni clienti, che si lamentano per la troppa poca privacy che questo tipo di soluzione offriva. “Questo è il bello della trattoria milanese”. E’ proprio così. In una città che spinge all’egoismo personale, alla formalità nei rapporti, il mangiare in compagnia diventa una sorta di aggregatore sociale.
E così sei partecipe di storie belle e che ti fanno chiudere in maniera positiva la sua giornata. C’è l’imprenditore che lavora in Canada che ritorna a Milano e di fianco si trova marito e moglie che arrivano da Pesaro, la città in cui è vissuto e cresciuto fino all’università. Parlano, sorridono, scoprono amicizie in comune. Oppure di chi ti racconta che è nato lo stesso anno in cui il nonno del signor Giuseppe aprì questa osteria e ti narra vita, morte e miracoli tra un cucchiaio di minestrone e un sorso di Pinot Nero dell’Oltrepò. Forse non basterebbero ancora migliaia di righe per raccontare realmente e fedelmente quello che è stato questo posto per la vita di migliaia di persone. Forse servirebbe una serata,  provare a bussare ed entrare anche voi in questo piccolo mondo, a scrivere qualche righe di questa storia, che va avanti dal 1933. Ve lo assicuriamo senza retorica: ne vale la pena.



(Francesco Montini)

Trattoria Milanese via Santa Marta 11 Milano telefono 02-864-5199

Aperto dal lunedi al venerdì

Chiusura cucina:
ore 14.30 e 23.00

Prezzo medio: 30 euro (bevande escluse)

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