E un passaggio in tre atti il cambio di scenario per Expo 2015. Passo indietro di Letizia Moratti da Commissario Straordinario. Assunzione formale di responsabilità per Giuliano Pisapia. Ultimatum del Bie a Milano: “Facciamo le gare a luglio. Non perdiamo altro tempo”.

Con un atto di responsabilità e trasparenza Letizia Moratti, ex Sindaco di Milano ha comunicato le sue dimissioni da Commissario straordinario per l’Expo 2015, presentate al  Governo Italiano, davanti agli stessi delegati del Bie di Parigi che il 31 marzo 2008 assegnarono, a maggioranza,  il grande evento alla nostra città preferita a Smirne, città turca. 



Dal punto di vista istituzionale tocca, infatti, al Governo, d’intesa con Giuliano Pisapia, vittorioso nelle elezioni comunali che l’hanno portato a insediarsi a Palazzo Marino, assumersi il compito di valutare la nomina di un nuovo Commissario, in sintonia con  i nuovi orientamenti espressi dalla sovranità popolare di Milano.



La decisione dell’ex-Sindaco di fare un passo indietro apre formalmente un nuovo scenario per la realizzazione di Expo 2015, l’evento cui sono affidate molte speranze di sviluppo per Milano e l’Italia, in cui emergono molte incertezze e opportunità lungo la strada che porta al grande appuntamento dedicato al tema “Nutrire il Pianeta – Energia per la vita”.

Le opportunità nascono da quanto Expo 2015 ha già fatto, come ha detto Letizia Moratti nel suo discorso all’Assemblea del Bie, tra cui :

30 Paesi già ufficialmente impegnati a partecipare, con la prospettiva di averne 50 entro il 2011



76 accordi tra expo 2015 e le Regioni, le Città e le province d’Italia che ne fanno un evento nazionale

180 progetti di sviluppo internazionali sui temi dell’alimentazione  in corso di realizzazione nei quattro continenti

Infine da Parigi c’è la conferma che le risorse finanziarie pubbliche destinate a Expo 2015 ,a livello di governo, ma anche di Comune, provincia e Regione, sono state confermate. Una precisazione che dovrebbe smorzare le preoccupazioni, nate in campagna elettorale sull’atteggiamento di collaborazione del Governo di centro – destra con la Giunta di  centro – sinistra eletta a Milano.

Tocca ora al Sindaco Pisapia e alla nuova Giunta di governo operare per non disperdere questo metodo di lavoro che ha portato in alto la visibilità e l’attrattività  della Città di Milano e messo a disposizione dei milanesi un  patrimonio di relazioni e di risorse che ha fatto perno sui   principi della solidarietà e della collaborazione tra popoli e Paesi.

Le incertezze Expo 2015 vengono dalla variegata coalizione guidata dal Sindaco Pisapia dove  ci sono sempre state componenti molto negative e molto critiche su tutta l’operazione Expo. Ci sono punti di vista diversi tra Stefano Boeri neo – assessore alla Cultura ed altri colleghi di Giunta sulle valutazione da fare per la destinazione post- Expo dei terreni su cui sorgeranno i padiglioni dell’Esposizione. Ci sono dissensi tra lo stesso Boeri e Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo sullo sviluppo del tema e alla sua promozione per stimolare un numero sempre maggiore di enti pubblici e aziende private a partecipare all’evento.

Le differenze erano note anche prima della competizione elettorale ma per ragioni politiche si preferì  scegliere la strada del basso profilo, un  nodo che ora arriva al pettine. Anche in questo caso , nell’era  post – Moratti, tocca al Sindaco Pisapia avviare un’urgente opera di mediazione tra i punti di vista dei suoi sostenitori  e nel medio periodo si capirà se i suoi  indirizzi rappresentano  la soluzione dei problemi di Expo 2015 nel tempo che ci separa dall’apertura dei suoi cancelli.

Davanti a Pisapia, ma anche a al Governo, alla Regione ed alla provincia c’è una sorta di  avviso finale  del Bie pronunciato da Vicente Loscertales, Segretario generale dell’organizzazione che verrà a Milano il 22 giugno 2per fare chiarezza: sono ottimista se tutto si fa nei tempi, se a luglio si fanno le gare e i lavori partono a ottobre. Ma non perdiamo altro tempo”.