Dopo una campagna elettorale in cui si è ipotizzato addirittura di toglierlo, ma soprattutto a una settimana dal referendum consultivo nel quale i cittadini si sono espressi per ampliarlo, a Milano è tempo di discutere di “super-Ecopass”. Una misura molto severa che, dalle prime stime, potrebbe togliere dalle strade del capoluogo lombardo qualcosa come 120.000 autoveicoli. Ma quale sarà l’area interessata? La cerchia dei Bastioni o quella della linea 90/91? Pagheranno solo i veicoli inquinanti o tutti gli automobilisti indistintamente?



A queste domande presto dovrà rispondere la giunta guidata dal nuovo sindaco, Giuliano Pisapia. Marco Accornero, segretario generale dell’Unione artigiani per le province di Milano e di Monza e Brianza, intanto avverte: «Da quanto si legge sui giornali questo provvedimento rischia di tramutarsi in un vero e proprio “salasso” per gli artigiani, che evidentemente non possono rinunciare alla macchina per poter svolgere il proprio lavoro. Per ora – prosegue Accornero, intervistato da IlSussidiario.net – registriamo da parte dell’amministrazione pubblica il più totale silenzio nei nostri confronti. Non è stato infatti annunciato, ad oggi, alcun tavolo di confronto con le categorie interessate. Se però si andasse davvero verso un’interpretazione “talebana” del referendum saremmo costretti a valutare, giuridicamente, tutte le possibili azioni a nostra disposizione».



I cittadini comunque si sono espressi chiaramente.

Questo non impedisce di pensare a deroghe e agevolazioni per chi lavora per evitare di far ricadere le conseguenze di questo provvedimento ancora una volta sui cittadini. Se un artigiano, infatti, dovesse tener conto di una voce di costo aggiuntiva di questo tipo, non potrebbe fare altro che rivalersi sul cliente. Non esistono rivoluzioni a costo zero.

Cosa intende dire?

Stiamo parlando di una manovra che sarà tanto più efficace quanto più creerà problemi. Chi potrà farne a meno dovrà rinunciare alla macchina spostandosi sui mezzi pubblici, che a mio modesto parere sono già al limite del collasso. Chi non potrà farlo dovrà rassegnarsi all’ennesima gabella. Spero che prima di prendere decisioni così importanti venga valutata la capacità della città di reggerne l’impatto. È facile intuire, infatti, il danno per i commercianti che rimarranno all’interno dell’area off-limits e per gli anziani che vanno a fare la spesa. D’altronde, allargando i suoi confini, l’area proibita coinvolgerà molti altri supermercati.



Ma voi artigiani eravate contrari anche all’Ecopass della giunta Moratti?

Sì, a esclusione dei tassisti, siamo sempre stati critici. Alla precedente giunta avevamo chiesto deroghe che poi non abbiamo ottenuto. La Regione Lombardia ci era invece venuta incontro attraverso i contributi per l’installazione del filtro antiparticolato e per la sostituzione dei mezzi. Da quanto si dice però da domani pagheranno tutti, inquinanti e non inquinanti.

In definitiva, qual è la vostra proposta?

Che si apra un tavolo. A questo punto non credo che si possano trovare soluzioni, ma almeno palliativi. Sarebbe un segno di serietà, ad esempio, agevolare la sostituzione degli autoveicoli con i soldi raccolti. Sempre che la finalità del provvedimento sia davvero ecologica. Al momento, comunque, siamo costretti ad attendere le decisioni dell’amministrazione comunale. Poi valuteremo il da farsi. Ci sono persone che rischiano di dover pagare 10 euro al giorno per lavorare. E, di questi tempi, 2.000 euro all’anno non sono bruscolini…