Ha firmato il bilancio di previsione 2011 e quindi conosce a perfezione i conti di Palazzo Marino. Giacomo Beretta, ex assessore al Bilancio della giunta di centrodestra, spiega numeri alla mano che la Moratti non ha lasciato nessuna sorpresa nelle casse di Palazzo Marino al nuovo sindaco Giuliano Pisapia. I conti degli anni passati sono in ordine, mentre quelli del 2011, che finora sono stati tenuti sotto controllo, dipendono ora esclusivamente dalle decisioni politiche della nuova giunta. Nel corso del primo Consiglio comunale, Pisapia ha parlato di un «andamento assai negativo delle entrate che compromette l’equilibrio di bilancio sia di parte corrente che dei saldi utili ai fini del rispetto del patto di stabilità».



Beretta, partiamo da questa affermazione. E’ vero che c’è un andamento negativo delle entrate previste per il 2011?

Per quanto riguarda le entrate ordinarie, la previsione per il 2011 è un andamento negativo di circa 50 milioni di euro, che noi abbiamo provveduto a compensare con un congelamento di spese non obbligatorie. Di questi 50 milioni abbiamo quindi già recuperato 28 milioni di euro e nel corso dell’anno prevedevamo di fare lo stesso per gli altri 22 milioni.



Da che cosa dipendono queste minori entrate?

Dalla diminuzione degli oneri di urbanizzazione, cioè dalla somma pagata da chi costruisce nuovi edifici, e degli introiti legati a Ecopass e alle multe.

Ci spieghi voce per voce perché diminuiscono le entrate.

Gli oneri di urbanizzazione sono diminuiti perché all’inizio del 2011 l’approvazione del Pgt era ancora in corso e tutto il mercato immobiliare aspettava di vederne l’esito. Una volta approvato, si è entrati subito in una nuova fase di incertezza, perché non si sapeva se sarebbe stato mantenuto in vigore da chi avrebbe vinto le elezioni. Ieri (lunedì, Ndr) per la prima volta Pisapia ha detto con chiarezza: “Questo Pgt va cambiato”. E’ evidente che in una situazione così si paralizza il mercato immobiliare, ma poi non si può dare la colpa alla Moratti.



 

Da cosa dipendono invece le minori entrate di Ecopass?

 

Dal fatto che sempre più milanesi hanno cambiato auto, acquistando veicoli con filtro Euro 5 antiparticolato e quindi esente da ticket. Ritengo che Pisapia non possa certo biasimarci per questo.

 

Nel 2011 la giunta Moratti aveva previsto meno multe. E’ stata una mossa pre-elettorale?

 

No, è una tendenza costante dal 2007, in cui le multe sono diminuite in modo regolare perché, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, i cittadini sono più attenti e usano meno la macchina. Basti pensare al fatto che la vendita dei biglietti Atm è aumentata in media del 20%.

 

E questo non si è trasformato in maggiori entrate?

Le maggiori entrate di Atm sono sempre state utilizzate dalla giunta Moratti per aumentare il numero delle corse di tram e metrò, perché abbiamo sempre portato avanti una politica della mobilità legata al potenziamento del mezzo pubblico. Non è un caso che in quattro anni Atm abbia investito 700 milioni di euro e che gli sforzi di bilancio della giunta Moratti si siano concentrati sulla realizzazione delle nuove metropolitane M5 e M4.

 

Che cosa mi dice invece per quanto riguarda le spese della giunta Moratti?

 

Realizzando il bilancio di previsione 2011, siamo partiti da un principio: garantire in un momento di crisi i servizi alle famiglie e non intaccare la spesa sociale. Nello stesso tempo, per garantire il pareggio di bilancio abbiamo previsto la quotazione di Sea e la vendita della Serravalle. Appena entrato in vigore il bilancio di previsione, abbiamo iniziato a mettere in atto queste operazioni. Quando però Pisapia è stato eletto, ha iniziato a manifestare dei dubbi su queste dismissioni, e quindi ora è incerto se continuarle oppure no. Ma è evidente che l’unico modo per raggiungere il pareggio di bilancio è portare a compimento le operazioni di vendita. Anche se Pisapia contesta il fatto che le dismissioni siano necessarie. A questo punto, si impegni a recuperare risorse in un altro modo: e questa è una scelta politica che spetta soltanto a Pisapia.

 

Qual è il valore delle operazioni di dismissione?

Il dividendo straordinario di Sea legato alla quotazione è di 110 milioni di euro, i dividendi ordinari sono di 60 milioni da Sea e 84 milioni da A2A. A2A ha già tenuto l’assemblea e versato la prima rata del dividendo da 42 milioni, e a ottobre avrebbe versato la seconda rata. Mentre il dividendo ordinario di Sea, che avevamo previsto a bilancio, è già arrivato.

 

Da dove nascono quindi gli attacchi di Pisapia al bilancio della Moratti?

 

Pisapia è entrato in una fase cruciale: quella in cui deve dire come farà a sostenere il suo «sogno» anche da un punto di vista economico, specificando nel concreto su quali progetti si baserà. Noi abbiamo sempre affermato che questi sogni e questi progetti non avevano le gambe per muoversi, che mancavano cioè di vari presupposti tra cui la sostenibilità economica. Per cui mi sembra chiaro il gioco di Pisapia, cioé incominciare a dire: «Ci avete lasciato un bilancio in disastro, e noi non possiamo mantenere le nostre promesse». Perché è proprio quello che accadrà.

 

E quindi in che modo Pisapia cercherà di rispondere a queste difficoltà?

 

Aumentando l’Ecopass, introducendo nuove imposte, rivedendo gli estimi catastali, aumentando la Tosap (tassa di occupazione del suolo pubblico). Anche perché il Dna del centrosinistra non è quello di esternalizzare e razionalizzare i servizi, ma di aumentare la spesa pubblica. Cosa che però non è più sostenibile. Il centrosinistra quindi ha già annunciato che estenderà l’Ecopass fino alla circonvallazione esterna della città, facendo pagare 5 euro per singola macchina e 10 euro per ogni furgoncino. Il valore previsto di questa operazione è intorno ai 60 milioni di euro di entrate, tutti soldi che alla fine ricadranno sui cittadini. Quando un padroncino che deve entrare in città per fare le consegne spende 200 euro al mese di Ecopass, risponde aumentando il costo del trasporto, e i negozi aumentano a loro volta il prezzo finale al cliente.

 

(Pietro Vernizzi)