Quattro proposte a Giuliano Pisapia per risolvere i problemi dell’inquinamento e dell’integrazione straniera in modo concreto e senza strumentalizzazioni ideologiche. A formularle è Carlo Tognoli, ex sindaco di Milano ed ex ministro nei governi Goria, De Mita e Andreotti. L’elezione di Pisapia è stata vista come un punto di svolta per la politica italiana, e in molti si chiedono quale sia la sua vera identità: indipendente ma fedele al Pd, espressione moderata della borghesia milanese o estremista dal pugno di ferro nel guanto di velluto. Per Tognoli però è presto per queste valutazioni, mentre ciò da cui occorre partire sono i problemi concreti della città. Quattro in particolare le sue proposte: l’introduzione di autobus elettrici, un mix di interventi contro l’inquinamento, ripensare la progettazione delle piste ciclabili, alcune piccole moschee al posto del grande centro islamico proposto da Pisapia.



La giunta Pisapia starebbe pensando di estendere Ecopass a partire dai mezzi pesanti. Come valuta questa proposta?

Estendere l’Ecopass a tutta la città per i mezzi più inquinanti come i camion mi sembra una considerazione di buonsenso: a Milano infatti circolano ancora troppi grossi camion che inquinano molto di più degli altri mezzi. Occorre quindi tenerne conto, al di là del verdetto del referendum da cui non si può prescindere.



Ma la colpa dello smog è soltanto dei camion?

No, il problema va risolto innanzitutto potenziando i mezzi pubblici man mano che sono introdotte delle limitazioni al traffico privato. Proprio per questo motivo ritengo che sia giunto il momento di introdurre anche a Milano gli autobus elettrici, al posto di quelli funzionanti a benzina. In questo modo sarebbe possibile inquinare molto meno, e inoltre nelle percorrenze urbane i mezzi pubblici non devono coprire così tanti chilometri da rendere difficile la ricarica delle batterie. Potrebbe quindi essere una soluzione utile per la città, mano a mano che si riduce il traffico privato, cosa che tutto sommato diventa inevitabile in tutte le città moderne. Nel centro di Roma ci sono dei minibus elettrici che funzionano da 20 anni, a Milano si potrebbero estendere a tutta la città, anche se in modo graduale perché richiedono degli investimenti cospicui.



Basterà per combattere l’inquinamento da polveri sottili?

Nessuno può pensare di risolvere questo problema in tutto e per tutto. Bisognerà quindi prevedere un mix di misure: limitare il traffico, rendere le automobili e i mezzi pubblici sempre meno inquinanti, favorire le isole pedonali. Prendere un unico provvedimento non basta, occorre prenderne tanti che in parallelo giungano allo stesso obiettivo.

Le persone che usano la bici sono ancora poche. E’ solo per pigrizia?

In parte dipende anche dal modo in cui sono state progettate le piste ciclabili. Quelle realizzate nell’ultimo anno in particolare, per esempio nella cerchia dei Navigli, si trovano ai margini della strada divise solo da una striscia gialla. Secondo me sono pericolose, sia per i ciclisti che possono essere investiti dai veicoli, sia per gli automobilisti che, per evitare le bici, rischiano di causare incidenti. Occorre quindi avviare una riflessione: non mi sembra il modo migliore per costruire delle piste ciclabili.

Lei da sindaco quali soluzioni aveva proposto?

Le avevo realizzate in sede separata, con un percorso del tutto autonomo da quello delle strade, e quindi consentivano una maggiore protezione per i ciclisti. Anche se poi spesso erano usate come parcheggio per le macchine, ma questo dipendeva soprattutto dalla cattiva educazione degli automobilisti. O quindi le mettiamo sui marciapiedi, dove questi sono abbastanza larghi, o pensiamo a un percorso protetto per le bici come avevo fatto io. Altrimenti è meglio non fare nessuna pista ciclabile, perché nella vita bisogna pur sempre fare delle scelte.

Nel suo programma Pisapia ha promesso la costruzione di una grande moschea, ma ora tentenna. Ritiene che vada realizzata?

La grande moschea, con le sue dimensioni imponenti, è un’affermazione di carattere più virtuale che sostanziale. Io al contrario sarei favorevole a prevedere più luoghi di culto per i musulmani presenti in città, che sarebbero più adeguati alle loro necessità di fede e di preghiera. Naturalmente non prima di avere effettuato tutte le verifiche necessarie, per evitare che la religione sia strumentalizzata a fini politici o parapolitici, il che sarebbe negativo e impedirebbe l’integrazione a cui tutti aspiriamo. Ma chi segue una religione, ha anche diritto ad avere dei suoi luoghi di culto per pregare.


Pisapia ha scelto di non cambiare l’accordo di programma per l’Expo voluto dalla Moratti. Secondo lei è un segnale positivo?

A me sembra che Pisapia si sia mosso con equilibrio, tenendo conto anche di alcune decisioni che erano già state prese in precedenza e che lui poteva confermare senza contraddirsi sul piano programmatico. Mi sembra che abbia fatto quindi una buona scelta. Ma è positivo anche il suo modo di rapportarsi con le altre istituzioni, come il presidente della Regione e quello della Provincia. Del resto anche quando cambiano le maggioranze, i problemi restano gli stessi e quindi un certo grado di continuità nell’azione amministrativa non guasta mai.

Sul Pgt però Pisapia ha fatto la scelta opposta: ripartire dalle osservazioni …

Masseroli ha obiettato che le alternative erano due: o depositare il Pgt e procedere poi con delle varianti, oppure respingerlo del tutto per cambiarne l’impostazione di fondo. La soluzione scelta da Pisapia invece è stata quella di riesaminare le osservazioni, in modo tale da mettere anche la sua impronta al Pgt. L’urbanistica del resto è fatta di dettagli, e non sono quindi in grado di fornire una valutazione né positiva né negativa. Potrò esprimerla tra un anno, quando avranno finito di esaminare le osservazioni.

In conclusione, Pisapia è il moderato che piace alla borghesia milanese o l’amico degli estremisti di sinistra?

Anche in questo caso glielo dirò nel 2012, per il momento è troppo presto per fare queste valutazioni.

(Pietro Vernizzi)