La cosa più bella che si vede a Milano il 12 settembre verso le otto di mattina sono i bambini, accompagnati dal papà o dalla mamma, che vanno a scuola per il primo giorno. Carichi sotto i loro zaini troppo grossi, non ce n’è uno che sia recalcitrante, anzi, con la mano nella mano più grande e sicura camminano composti, un po’ fieri, contenti. Ieri sera saranno andati a letto più presto, dopo aver preparato libri, quaderni e astuccio e soprattutto il vestito per il primo giorno di scuola. Le bambine sono eleganti, nella loro semplicità di scolare; i maschi tirati a lucido sfoggiano un ordine che durerà fino alla campanella? Con il figlio di fianco, gli immigrati di ogni colore camminano con la stessa dignità di tutti. La scuola unifica diverse condizioni di vita, la gente si saluta con minore distrazione. Insomma, è una bella giornata.
E prima dei tanti problemi dai quali famiglia e scuola sono afflitti, prima delle proteste che già si annunciano sui tagli, sulle classi pollaio, sul sostegno, un fatto è evidente: la famiglia c’è. Con il suo carico di preoccupazioni economiche e no, ma anche con la serenità e la bellezza di queste immagini mattutine, colte nel breve tratto che separa la casa dalla prima fermata del tram, in un quartiere senza gravi problemi di convivenza, ricco di scuole statali e paritarie in uno spazio così poco esteso che è possibile indovinare la meta dei piccoli scolari, le mura che li accoglieranno tra poco, le maestre e i professori che li guideranno da oggi per nove mesi.
La famiglia c’è nella vita quotidiana, ancor prima che nelle grandi manifestazioni, pur così interessanti, prima anche delle analisi dei sociologi, così utili a chi vuol capire dove stiamo andando. Spesso, come in quel quartiere, essa è aiutata dalla parrocchia, con la cura degli sposi più giovani, con i figli piccoli, con i corsi di catechismo, con l’oratorio, con il grest, l’iniziativa estiva che permette a tante mamme di continuare a lavorare quando finisce la scuola, infine con la liturgia domenicale che riunisce tante famiglie che si riconoscono anche come appartenenti alla stessa fede.
Ma la famiglia dovrebbe essere anche sostenuta da una società più solidale e concreta nelle sue proposte. L’accenno non è polemico, almeno per oggi, ma parte proprio dalla positività visibile e vista stamattina, uscendo di casa, in un quartiere medio di Milano.