Il telefono squilla. All’altro capo del filo c’è una donna che, con voce incerta, chiede cosa può detrarre nel 730. Mentre Alessandro risponde, il suo collega, in un tedesco un po’ approssimativo, sta scrivendo una e-mail a un ragazzo di Amburgo che cerca un bed and breakfast non troppo caro e non troppo distante dal centro di Milano. Di fronte a lui, in attesa alla terza postazione, c’è un disoccupato alla ricerca di un nuovo lavoro. In sottofondo, il rumore del fax scandisce il suo messaggio con la stessa lentezza di chi l’ha scritto: un anziano, dalla grafia larga e tremolante, che non sa dove trovare un sollevatore da vasca per poter fare il bagno senza dover sempre chiedere aiuto a qualcuno. Quello di via Fabio Filzi 22 a Milano è un ufficio informazioni un po’ anomalo. E non perché si rivolge alle persone con disabilità, ma perché ha una risposta per tutti.
«Se la risposta non c’è subito, la troviamo e richiamiamo», spiega Gabriele Favagrossa, che è entrato nella Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) da ragazzo, come obiettore di coscienza, e non ne è più uscito. Oggi è il responsabile tecnico dello Sportello disabilità della Regione Lombardia, il servizio di informazione e consulenza gestito in convenzione da Lehda insieme con Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) e Aias (Associazione italiana assistenza agli spastici). «Una buona consulenza deve partire dal bisogno specifico» dice «e noi, dopo dieci anni che lavoriamo su questi temi, abbiamo un bagaglio di conoscenze che ci consentono di fornire un’informazione autorevole e di qualità». Tanto che allo Sportello si rivolgono non solo le persone con disabilità e le loro famiglie, che rappresentano rispettivamente il 58% e il 35% dei contatti, ma anche enti pubblici, associazioni, volontari, operatori del settore, aziende.
Le domande che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, arrivano alle tre postazioni dello Spazio Regione di via Fabio Filzi 22 a Milano direttamente o via posta, e-mail (sportello_disabili@regione.lombardia.it), telefono (0267654740) e fax (0267655503) spaziano dalle agevolazioni fiscali, che insieme alla Carta regionale di trasporto sono l’argomento, per così dire, più “gettonato”, alle barriere architettoniche, passando per questioni legate al lavoro, ai servizi sociali, all’istruzione, alla casa, alla tutela legale.
«Ci chiama chi deve cambiare la macchina e vuole sapere come ottenere l’Iva agevolata e l’esenzione dal bollo» spiega Alessandro, uno degli operatori «o l’anziano che non ha l’ascensore nel palazzo e chiede se può farlo installare. Ma capitano anche quesiti specifici sull’erogazione di ausili e protesi, per esempio la sostituzione della carrozzina in caso di incidente».
In questo periodo, però, il tema caldo è quello dell’accertamento dell’invalidità civile: «Ci interpellano anche i patronati e spesso ci capita di interessarci direttamente presso Inps o Asl per verificare lo stato delle pratiche. Per noi è più semplice interloquire con gli uffici pubblici. Poi richiamiamo chi ha fatto la richiesta e lo rassicuriamo». Ma non solo: molti cercano lavoro, e chiedono informazioni sui bandi di riferimento per il collocamento mirato. «Poi ci sono le vacanze» aggiunge l’operatore «noi forniamo indicazioni su case vacanza, associazioni o tour operator che propongono pacchetti accessibili, e ci chiamano anche da fuori regione per cercare strutture attrezzate in Lombardia».
«In dieci anni ne abbiamo fatta di strada» spiega Favagrossa «e basta dare uno sguardo ai numeri per comprenderlo: nel 2001 i contatti sono stati meno di tremila, lo scorso anno sono stati 10.505. Ma i quesiti evasi sono stati più di 12mila. Non solo: una volta su cinque non si trattava di una semplice domanda, ma di una vera e propria consulenza personalizzata».
Com’è possibile riuscire a rispondere a tutto e a tutti? «Ormai abbiamo sviluppato una banca dati tecnica e specifica che viene aggiornata quotidianamente» dice il responsabile tecnico dello Sportello “ed è consultabile online dagli operatori. Non solo: abbiamo una newsletter settimanale, con più di tremila iscritti, che aggiorna su novità legislative, iniziative, seminari, incontri, provvedimenti. È uno strumento a diposizione del territorio».
Proprio sul territorio, negli ultimi anni, è stato fatto un intenso lavoro con cittadini e associazioni, grazie al cosiddetto “Sportello mobile”, un camper attrezzato che, toccando piccoli paesi e grandi città, ha letteralmente portato nelle piazze lombarde l’esperienza pluriennale dello Sportello disabilità. Un lavoro che, oltre a diffondere notizie e offrire informazioni utili per migliorare la qualità della vita, è stato propedeutico a un progetto più ambizioso recepito nel Piano di azione decennale per le persone con disabilità della Regione Lombardia: mettere la banca dati dello Sportello in rete con tutti gli sportelli informativi sulle disabilità, pubblici o del terzo settore, presenti in Lombardia. «Stiamo per iniziare una fase sperimentale su Lodi e Bergamo» dice Favagrossa «e vedremo cosa succederà. L’idea è quella di uno Sportello sempre meno milanocentrico e sempre più diffuso sul territorio. Una rete in Lombardia con un’unica banca dati cui confluiranno quelle esistenti nella regione». Il che significa, per il fruitore del servizio, ottenere una risposta sola al suo bisogno: quella giusta.