Maggioranza e opposizione insieme, al comune di Milano. Lunedì verrà infatti votata una mozione bipartisan contro  la decisione di abolire la tradizionale festa del patrono milanese Sant’Ambrogio, norma inserita nella manovra, la cosiddetta “taglia feste”. L’eliminazione cioè di quelle festività locali o anche nazionali in modo tale da ottenere dei risparmi economici. La mozione è stata presentata dal presidente Basilio Rizzo con la motivazione del rispetto dovuto alle ragioni storiche e sociali della città e il riconoscimento del ruolo che essa hin Italia. La norma decisa dal governo prevede infatti che tutte le feste patronali siano inserite nella domenica più vicina, con eccezione della festa di Pietro e Paolo, patroni di Roma, in quanto festività tutelata dal Concordato. Tra l’altro la festa di Sant’Ambrogio non è solo ricorrenza religiosa: in tale occasione infatti si tiene a Milano la Prima della Scala così come vengono effettuate le consegne degli Ambrogini, i premi conferiti a chi si è distinto nella vita sociale e culturale milanese. Secondo il vicepresidente del consiglio comunale, il democratico Fanzago, abolendo le feste patronali non si salva l’economia del Paese. Ha poi lanciato un preciso attacco a quei membri della maggioranza come legisti e anche il “cattolico Maurizio Lupi”: “Mi stupisce” ha detto “che abbiano votato una norma che cancella il rito ambrosiano”. E’ intervenuto anche il capogruppo dell’opposizione in comune Carlo Masseroli che ha detto che il caso di Milano è un caso unico e come tale va salvaguardato: “Il giorno di Sant’Ambrogio rappresenta un momento unico per tutta la città. Toglierlo significa togliere attrattività e redditività: anche dal punto di vista economico, perché con tutti gli eventi che ci sono, la città comunque vive e rende” ha spiegato. Matteo Salvini della Lega invece ha aperto una pagina Facebook dal titolo. “Giù le mani da sant’Ambrogio”. Aggiungendo: “Ambrogio è molto più santo di Pietro e Paolo”.



La Chiesa ambrosiana celebra la festività con la tradizonale messa in Duomo il 6 dicembre, nel corso della quale l’Arcivescovo di Milano si rivolge ai cittadino.

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