«Le dichiarazioni sui gay dell’assessore Pierfrancesco Majorino durante la conferenza stampa di presentazione del fondo anticrisi rappresentano un errore politico. Il percorso proposto dal Pd impediva l’alzata di scudi su un tema così delicato, ma Majorino ha preferito seguire un altro percorso». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Maria Carmela Rozza, che evidenzia come né Majorino né lo stesso sindaco Giuliano Pisapia hanno seguito il disegno politico elaborato dal principale partito di maggioranza, con l’obiettivo di «affrontare il tema della unioni civili senza mancare di rispetto a nessuno. In primo luogo – sottolinea Rozza – al Papa che tra pochi mesi sarà a Milano, e giustamente i cattolici avevano chiesto di aprire la discussione solo al termine della Giornata Mondiale delle Famiglie». Il capogruppo del Pd ricorda inoltre un’altra contraddizione di Majorino: «Dal momento che gli aiuti del fondo anticrisi vanno sia alle famiglie sia ai singoli cittadini, non c’era nessun bisogno di specificare che si tratta di etero o di gay. Così invece si è caratterizzata la decisione della giunta come il provvedimento per dare la casa ai gay».



Capogruppo Rozza, che cosa ne pensa delle dichiarazioni di Majorino sul fondo anticrisi anche per le coppie gay?

Ho ritenuto e ritengo un errore politico le sottolineature sulle coppie gay e sulle coppie di fatto perché ha aperto una battaglia che io non volevo che si aprisse. Per quale motivo bisognava sottolineare le distinzioni, come hanno fatto nella conferenza stampa l’assessore Majorino e l’assessore Cristina Tajani? Io faccio un provvedimento per aiutare le famiglie e i cittadini singoli, in una parola tutti i milanesi. Qualcuno mi vuole spiegare perché era così necessario sottolineare le distinzioni (citando i gay, Ndr)?



Per Majorino la stampa ha interpretato male le sue parole …

Non lo so, io sono una persona che non pensa mai che la stampa interpreti male. Io non ho mai accusato la stampa di avere interpretato male le mie parole. Ma se questa è la discussione, facciamo pure questa discussione.

Per lei invece qual è la vera questione?

La vera questione è che ritengo che le fughe in avanti non facciano bene alla salute degli obiettivi del Pd.

In che senso?

Ritengo che fosse corretta l’obiezione posta da molti cattolici, sia all’interno della maggioranza sia all’interno dell’opposizione, secondo i quali bisognava affrontare questa discussione e arrivare a una conclusione dopo l’arrivo del Papa per la Giornata Mondiale delle Famiglie. Anche perché metteva quantomeno in pari dignità l’evento del Papa con il provvedimento del Comune.



Ma in fondo è soltanto una distinzione formale …

Niente affatto, perché si trattava di una forma di rispetto reciproco.

Quindi i provvedimenti di Pisapia dimostrano scarso rispetto verso i cattolici?

La componente cattolica, sia nella maggioranza sia nell’opposizione, ha dichiarato di essere disponibile ad aprire questa discussione dopo l’evento del Papa. Io sono una donna realista e non mi interessano né le bandiere né le ideologie, ma se mi è chiesta questa cosa ritengo che sia corretta.

E Majorino quindi ha fatto venire meno questo rispetto reciproco?

Se lei legge l’articolo pubblicato sabato sulla prima pagina di Avvenire, appare chiaro che si è prodotta soltanto un’alzata di scudi. L’articolo di Avvenire è la dimostrazione dell’errore politico di Majorino.

Per quale motivo ritiene che l’errore non sia stato di Avvenire?

Perché il percorso proposto dal gruppo del Partito democratico impediva l’alzata degli scudi, sia da una parte sia dall’altra.

Per quale motivo Majorino, un esponente del Pd, non ha obbedito alla disciplina di partito?

Questo lo chieda a lui, io non posso rispondere al suo posto. Io prendo atto che è stato fatto un errore politico e che mi dispiace molto perché ritengo che il tema dovesse essere trattato con più serenità.

In molti si sono chiesti, in un momento di crisi come quello attuale, se la giunta Pisapia abbia in mente solo i gay …

Se io introduca dei provvedimenti che rispondono al bisogno delle persone, non ho bisogno di sottolineare che questo sarà per i gay, per gli etero, per gli sposati o per i non sposati. Perché nel momento in cui sottolineo categorie, sto facendo una discriminazione. Tutt’al più Majorino avrebbe potuto togliere gli steccati, e non fare sottolineature di alcun tipo. Così invece si è caratterizzata la decisione come il provvedimento per dare la casa ai gay.

E’ come se si passasse da una scelta meramente tecnica, a un sostegno politico …

Esatto, e questo sostegno politico crea divisioni invece di creare dialogo. E’ questo l’errore politico.

E’ un errore o una scelta?

Questo bisogna chiederlo a Majorino. Per me è un errore politico, perché non credo che neanche la giunta volesse questo dibattito tra cattolici e laici, tra maggioranza e opposizione.

Davvero ritiene che Pisapia dovrebbe ascoltare anche il centrodestra?

Basti pensare a ciò che è avvenuto nella precedente legislatura. Il fondo anticrisi nasce da un emendamento del Pd al bilancio 2009-2010. E’ un provvedimento che abbiamo conquistato con una battaglia in consiglio comunale. Il fondo anticrisi non è stato istituito dalla Moratti. E’ stato voluto con tutte le sue forze dal Partito democratico quando era all’opposizione, ed è stato frutto di un accordo avvenuto in consiglio comunale durante la discussione del bilancio.

Quindi nella precedente legislatura c’era un dialogo tra maggioranza e opposizione, che ora rischia di venire meno per le sottolineature di Majorino?

La questione è un’altra, e cioè che siccome il fondo anticrisi è nato in consiglio comunale, prima di essere deliberato dalla giunta Pisapia andava affrontato in consiglio comunale.

 

(Pietro Vernizzi)