Il caso Sea (ma anche Serravalle) agita le acque della maggioranza. Al termine di un dibattito durato quasi trenta ore, la maggioranza ha sì portato a casa la delibera sulla quotazione di Sea in Borsa e sulla vendita di Serravalle, ma i malumori di alcuni esponenti della maggioranza stessa ne incrinano i rapporti. In particolare sotto accusa è il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo e l’Italia dei valori che lamentano la fretta con cui si è concluso l’affare. Le stesse motivazioni con cui l’opposizione ha detto no. “Non credo che la maggioranza andrà in crisi su questa vicenda” ha detto a Ilsussidiario.net il capogruppo Pdl Carlo Masseroli “ma è evidente che chi ha espresso malessere lo ha espresso perché condivide quanto sosteniamo noi cioè che si tratti di una svendita priva di alcun interesse pubblico”. Masseroli annuncia il ricorso al Tar per la scorrettezza formale con cui si è svolta la votazione, raccogliendo quanto si dice in giro sul caso: “Dietro a tutta questa fretta ci sarebbe la paura di Pisapia per l’inchiesta sulla vendita di Sea apertasi a dicembre”.



Masseroli, farete davvero ricorso al Tar e per quali ragioni?

Lo faremo senz’altro e le ragioni sono due. La prima perché non sono stati distribuiti documenti che potessero consentirci di approfondire i temi del dibattito. Non ci hanno dato materiale in grado di approfondire e studiare la cosa. Il secondo motivo perché hanno violato le regole del lavoro d’aula per fare in fretta, cioè la delibera ha degli errori: nella fretta di concludere hanno sbagliato dei conti. Ciò rende ambiguo il percorso della delibera stessa.



Ecco, la grande fretta di cui si lamentano anche alcuni esponenti della stessa maggioranza. Perché tanta fretta?

E’ la grande domanda a cui nessuno ha dato risposta credibile. Cioè perché il comune ha deciso di fare questo percorso in questo momento e nel modo in cui l’ha fatto. Con questa votazione il comune che era partito con l’ipotesi di privatizzare per avere soldi da investire nel territorio, non ha avrà invece entrate. Il fatto che arrivassero delle entrate dalla vendita di Sea era un aspetto positivo. 

Cerchiamo però di capire il perché di tanto malumore vostro e di alcuni esponenti della maggioranza su questa delibera.



Io posso solo riportare quello che si sente dire in giro. E cioè che hanno voluto fare questa votazione in fretta e furia per via dell’inchiesta che si è attivata sulla vendita di Sea nel dicembre scorso. Cosa che avrebbe  spaventato Pisapia. 

Ci ricordi i motivi di questa inchiesta.

L’inchiesta partita a dicembre mette in dubbio che ci siano stati degli accordi e dunque che la gara sia stata pilotata. Pisapia si sarebbe spaventato e sta facendo finta di andare in Borsa adesso in modo da far vedere che sta seguendo un percorso contro il socio che è entrato a dicembre e che ha aperto l’inchiesta. La Borsa infatti ha degli oggettivi vincoli di trasparenza. Questo è quanto si sente dire in giro.

Per cui una delibera in qualche modo sporcata dagli avvenimenti in corso.

E’ una delibera che non ha nulla a che vedere con la crescita di Sea, non ha nulla a che vedere con la crescita di Milano, non ha nulla a che vedere con la strategia di sviluppo del territorio, nulla a che vedere con ciò che ai milanesi può interessare. Ma fatta solo per sciacquarsi le vesti davanti al problema oggettivo che è emerso con l’inchiesta. Non dimentichiamo che c’è una indagine in corso.

Voi avete anche lamentato che vendita di Sea e Serravalle siano state unite in una sola delibera.

Infatti: non aveva nessun senso che le due delibere stessero insieme. Sono due cose che hanno logiche diverse e tempi diversi, due mondi diversi. Il comune ha voluto tenerle insieme perché in questo modo l’esigenza di fare in fretta nella vendita di Serravate l’ha potuta ribaltare anche su Sea. 

Perché urgenza di vendere Serravalle? 

Perché la Provincia ha urgenza di venderla in fretta. Cosa che condivido, ma penso che il rischio vero è che  il mercato non premi quel prezzo.

 

Cioè?

Gli esperti dicono che il prezzo di base d’asta che è stato individuato sia troppo alto e quindi ci sia il serio pericolo che la gara vada deserta. Ripeto: noi faremo ricorso perché è a difesa dei milanesi e dell’onore delle nostre aziende. Quella di Sea qualora andasse in porto  sarebbe una svendita perché andare in Borsa in questo momento è folle. Nessuno ci va.

 

Che previsioni fa allora?

Alla fine dell’anno ci troveremo con Sea che non è andata in Borsa perché i prezzi saranno talmente bassi che nessuno potrebbe permettersi di farlo. Serravalle invece non sarà venduta perché il prezzo è troppo alto. Cosa accadrà? Accadrà che gli investitori sul mercato potranno comprare Sea e Serravalle a prezzi più bassi. 

 

La lacerazione che si è aperta in maggioranza pensa che la manderà in crisi?

Non credo che la maggioranza andrà in crisi su questa vicenda, ma è evidente che chi ha espresso malessere lo ha espresso perché condivide quanto sosteniamo noi cioè che si tratti di una svendita priva di alcun interesse pubblico.