Filippo Penati, ex presidente della provincia di Milano ed ex vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, potrà essere processato. La procura di Monza ha infatti fatto richiesta di rinvio a giudizio sul caso delle presunte tangenti versate in suo favore per l’ex area Flack di Sesto San Giovanni anche nel periodo in cui ne era sindaco. E’ il cosiddetto e presunto sistema Sesto in cui sono in ballo accuse di concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Atti che sono stati trasmessi pr conoscenza anche alla Corte dei conti mentre la data dell’udienza non è stata ancora fissata. Oltre a Filippo Penati sono coinvolti nell’inchiesta altre ventidue persone tra cui il banchiere Massimo Ponzellini, del manager Bruno Binasco, il dirigente Coop Omer Degli Esposti, l’architetto Renato Sarno, l’imprenditore Piero Di Caterina (che ha lanciato per primo le accuse a Penati) e gli ex collaboratori dell’ex sindaco di Sesto, Giordano Vimercati e Antonino Princiotta (segretario generale della provincia di Milano dal 2004 al 2009). Per quanto riguarda Penati l’accusa è quella di concussione per l’edilizia che riguarda le aree Ercole Marelli e Falck di Sesto San Giovanni, corruzione nella gestione della società Milano Serravalle. Tale società era stata acquisita dalla Provincia per i lavori della terza corsia dalla società Codelfa. Molti i coinvolti in questa faccenda raggiunti da avviso di garanzia tra cui l’amministratore delegato Massimo Di Marco amministratore di Milano tangenziali. Secondo l’accusa ci sarebbero in ballo 18 milioni e 800mila euro versati per i lavori autostradali. Infine dieci presunti finanziatori occulti di Filippo Penati tramite l’associazione FareMetropoli tra cui Massimo Ponzellini, ex presidente di Banca popolare di Milano, Enrico Corali, presidente della Banca di Legnano, e gli imprenditori pugliesi Enrico Intini e Roberto De Santis. Non ci sono al momento dichiarazioni da parte dell’ex presidente di provincia ed ex sindaco di Sesto San Giovanni che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati. Penati dunque dopo lunga attesa sule sue sorti secondo i pm va processato.



Per i fatti a lui contestati Penati si era dimesso dalla sua carica di vice presidente del consiglio regionale della Lombardia in cui era subentrato dopo essere stato battuto da Formigoni alal presidenza della regione ala elezioni del 2010.

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