Il prossimo Consiglio comunale di Milano? Si svolgerà all’interno di San Vittore “con l’obiettivo di dare visibilità e centralità all’attuale situazione delle carceri milanesi, una questione ineludibile che va affrontata da tutte le istituzioni con molto coraggio e determinazione”. Come spiega a IlSussidiario.net Lamberto Bertolé, presidente della Sottocommissione Carcere, “ad oggi questo tema continua purtroppo ad essere la ‘maglia nera’ delle politiche sociali e degli interventi delle amministrazioni, quindi l’iniziativa è tesa proprio a dimostrare l’attenzione del Comune di Milano nei confronti di tale questione”.
Dove si svolgerà in particolare il Consiglio comunale straordinario?
Avrà luogo nel quarto raggio del carcere di San Vittore, uno dei due raggi che da anni non sono più agibili e che quindi rendono le condizioni di detenzione ancora più difficili e drammatiche. Da tempo auspichiamo affinché i lavori di ristrutturazione possano iniziare e il Consiglio comunale offrirà quindi anche visibilità alle condizioni materiali di questo luogo. L’idea nasce anche da una grande disponibilità da parte della direzione di San Vittore, con cui è in atto una forte sinergia e condivisione di intenti.
Quali saranno i principali contenuti del Consiglio comunale in programma?
Nell’ambito del Consiglio discuteremo e voteremo una proposta di delibera, avanzata dalla Sottocommissione Carcere, che intende istituire un Garante dei diritti delle persone limitate nella libertà anche nella città di Milano, uno dei pochi comuni rilevanti in cui ancora non è nata questa figura. Ovviamente, visto il valore dell’iniziativa, sono previsti anche interventi istituzionali come quello del vicedirettore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, del sindaco Giuliano Pisapia e di vari rappresentanti del Comune.
Cosa può dirci riguardo l’attuale situazione delle carceri milanesi?
Innanzitutto le carceri milanesi sono San Vittore, Opera, Bollate e il minorile Beccaria. Quattro situazioni ovviamente molto differenti tra loro, anche perché presentano funzioni e obiettivi diversi. Una caratteristica comune e delicata è però senza dubbio quella del sovraffollamento: un aspetto che non deriva dalla mancanza di strutture, ma da recenti leggi che di fatto ingorgano il sistema penitenziario.
Ultimamente si è tornato a parlare di carcere e di amnistia, temi che hanno visto entrare nel dibattito anche il Capo dello Stato. Crede che qualcosa si stia finalmente muovendo?
Nelle ultime settimane l’attenzione è certamente aumentata anche grazie al presidente della Repubblica che in diverse occasioni ha sollecitato la politica a farsi carico della situazione. E’ però anche vero che si tratta di un tema che ogni tanto riemerge all’attenzione pubblica, ma spero che sia realmente l’occasione buona per un ripensamento profondo riguardo questo tema.
Di cosa c’è bisogno innanzitutto?
E’ quanto mai importante che le istituzioni lavorino insieme. troppo spesso assistiamo a una evidente frammentazione degli interventi e a troppi progetti che iniziano e finiscono senza una reale valutazione della loro efficacia. Credo quindi che sia necessaria una ben più delineata regia pubblica che possa mettere insieme tutto il patrimonio di esperienze in tema di carcere, in cui peraltro Milano sta facendo davvero scuola.
(Claudio Perlini)