L’annuncio shock durante la conferenza stampa convocata per ufficializzare le proprie dimissioni: “Non mi dimetto da Presidente delle Provincia”. Così Guido Podestà alla guida di Palazzo Isimbardi dal 2009 ha fatto marcia indietro davanti ai giornalisti, riuniti in via Vivaio, per conoscere le ragioni dell’abbandono volontario, annunciato nel primo pomeriggio. In poco più di tre ore, Podestà ha dunque annunciato l’intenzione di lasciare la carica per poi ripensarci e fare un clamoroso dietrofront. Podestà, incalzato sull’argomento, ha negato di aver indetto una conferenza stampa per spiegare le ragioni delle sue dimissioni: “Ho ragionato a lungo, anche ieri sera con la mia famiglia se fosse opportuno proseguire con tutte le difficoltà. Non ho mai detto mi dimetto”. “Credo ci sia un motivo per non dare le dimissioni- ha aggiunto- ed è quello che esiste un patto con gli elettori. Anche quando ti senti abbandonato da chi ti rappresenta a Roma, anche nel rispetto di tutti i dipendenti di questa amministrazione ritengo che sia giusto andare avanti”, ha detto il presidente della Provincia davanti alla schiera di cronisti giunti in via Vivaio per raccogliere i motivi delle probabili dimissioni. “Senso di responsabilità” è l’espressione più usata da Podestà durante la conferenza che tiene a ribadire: “Alla fine il senso di responsabilità porta a fare questa scelta nonostante le molte difficoltà che abbiamo” e aggiunge “Restare qui è un atto che richiama tutti all’interesse più generale dei cittadini”. Il presidente della Provincia di Milano ha elencato le molte difficoltà che gli enti locali incontrano quotidianamente e ha ricordato che oggi è l’ultimo giorno utile in cui i presidenti di Provincia che intendono partecipare alle elezioni politiche possono rassegnare le dimissioni. E proprio la partecipazione come candidato alle prossime politiche sembrava l’ipotesi più azzeccata di chi aveva abboccato alle dichiarazioni della prima ora di Podestà. Secondo “Repubblica”, infatti, l’inquilino di Palazzo Isimbardi stava preparando i loghi della lista indipendente che avrebbe dovuto capeggiare in vista delle urne, ignorando così il suo attuale partito, il Pdl. 



Il presidente è poi passato ad elencare i traguardi raggiunti dalla sua amministrazione: “Credo che sia anche per rispetto dei dipendenti di questa amministrazione che si vada avanti, anche se credo che dopo aver avviato il bando di Serravalle, e con l’andata in Borsa di Sea- ha detto- si può dire che abbiamo assolto i compiti. Compattezza e senso di responsabilità di una maggioranza che non è mai venuta meno sono uno stimolo in più a restare”. Podestà non si è poi sentito di esprimere un giudizio sulle scelte di altri presidenti di Provincia che hanno lasciato l’incarico per protesta contro le difficoltà economiche come i presidenti delle province piemontesi di Asti e Biella che oggi hanno ufficializzato le loro dimissioni.

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