La notizia: Filippo Penati ex Sindaco di Sesto S. Giovanni esce dalla politica, a causa dell’inchiesta su di lui per le tangenti del sistema Sesto, e vuole tornare ad insegnare nella scuola da dove era passato alla politica. Ma alcuni genitori hanno protestato perché non vogliono un inquisito come insegnante.
Mettiamoci dentro la vicenda, anzi dentro la mentalità che porta a vedere il politico inquisito come il peggiore dei mali. Naturalmente nella responsabilità del bene comune si deve avere attenzione a non sprecare e a non privilegiare qualcuno. E per questo la critica ai fenomeni di corruzione politica ha ragione di essere dura. Ma questo non vuol dire che la persona che commette reato nella politica sia una persona imperdonabile, da isolare dal mondo civile.
Quindi, se ragioniamo dentro ruoli diversi dalla politica , la domanda che ci dobbiamo fare è : nel fare quel lavoro non va bene uno che è inquisito?
La riflessione è doverosa perché non viviamo in un mondo perfetto e le persone non sono solo bene o solo male. Nel caso di Penati non ci sono atti conclusivi nel giudizio, dunque abbiamo il dovere di aspettare. In secondo luogo il ruolo di insegnante può essere in conflitto su reati che riguardano violenze alle persone, e non è il caso di Penati.
In terzo luogo un uomo che sa ricominciare nella vita è un uomo di spessore umano, che ha certamente da insegnare a vivere.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Che grande lezione dal Vangelo. Io sarei particolarmente accogliente verso questo insegnante che ritorna al lavoro.
E ve lo dico io, che qualche sasso lo tirerei a Penati, visto che i fatti che gli sono imputati sono avvenuti proprio quando io ero candidato alla Camera dei Deputati nel collegio di Sesto S. Giovanni. Ho perso per 390 voti, a fronte della lista fatta da Pasini per favorire la sinistra, e che ha disperso 1500 voti. Dunque l’accordo Pasini Penati mi ha bloccato. E il giornaletto, distribuito gratuitamente nella campagna elettore con l’articolo contro di me, era edito dal Comune del Sindaco Penati.



Ma l’uomo Penati è vittima di contesti degenerativi della politica che dipendono da grandi mancanze legislative. Nel nostro Paese non sono risolti i problemi della costruzione della rappresentanza del paese reale, degli interessi delle sue singole parti, che chiedono di essere considerate dalla politica. E il moralismo non risolve niente.

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