Nato sull’esperienza del partito greco violento, xenofobo e antisemita, nasce anche nel nostro Paese Alba Dorata, movimento di estrema destra pronto a presentarsi alle elezioni regionali in Lombardia. Il segretario nazionale del partito, Alessandro Gardossi, prende però le distanze da quanto visto in Grecia: “La violenza non serve, noi siamo per la concretezza e i diritti sociali, prima di tutto degli italiani”, ha dichiarato a Repubblica Gardossi, triestino con un passato tra Lega e Forza Nuova.
Dopo avere aperto sedi in cinque città lombarde (Milano, Varese, Brescia, Lodi e Mantova), Alba Dorata Italia punta alla Lombardia con l’obiettivo di ripulirla da un’immigrazione “selvaggia e delinquenziale”, dalle mafie e dalla corruzione (“libereremo la Lombardia da questo cancro”). Per il momento sono in tre a correre per il ruolo di candidato governatore al Pirellone: Daniele Granata, segretario regionale, 41 anni di Varese, Giorgio Borghesi, 51 anni, segretario milanese, e Antonio De Domenico, 45 anni, ex sindacalista autonomo. “Correremo per vincere – ha detto Gardossi a Repubblica – i lombardi sono stufi di ruberie e corruzione trasversali. Ci sono fasce deboli che non si sentono rappresentate da nessuno, né a sinistra né a destra. Stiamo raccogliendo le firme e scegliendo i nostri candidati”. Tra i vari punti del programma, è anche prevista la promozione di un referendum “per la creazione di una nuova forma giurisdizionale indipendente chiamata Cantone Lombardia”, ma anche l’abolizione delle Province (“succhiano solo la linfa vitale del popolo”), la creazione di una nuova moneta locale e una battaglia contro il potere delle banche e dei sindacati che “danneggiano sia i lavoratori sia gli imprenditori onesti”.
Riccardo De Corato, consigliere comunale del Pdl contattato da IlSussidiario.net, prende immediatamente le distanze da questa realtà: “Noi – ci dice – non abbiamo nulla a che fare né con Alba Dorata Italia né con altre formazioni che si rifanno a simbologie e miti con i quali non abbiamo nulla da spartire. Se davvero si presenteranno alle elezioni regionali in Lombardia il problema sarà per tutti ma, ripeto, con loro non avremo mai niente a che fare”.
De Corato aggiunge che tali ideologie sono ormai “condannate alla storia e non hanno nulla a che fare con la democrazia e con il voto popolare. Quindi, se dovessero farsi avanti, sarebbe certamente un problema. Voglio però ricordare che in passato si sono già presentate formazioni di estrema destra, ottenendo ben poche preferenze, ma l’importante è evitare di fare propaganda indiretta a questi schieramenti che, se non posti al centro dell’attenzione, passerebbero totalmente inosservati”.
Quella della Grecia, conclude De Corato, è una situazione di certo non paragonabile a quella italiana. Proprio per questo, quindi, a suo giudizio Alba Dorata Italia non potrà mai ottenere lo stesso risultato ottenuto nel paese ellenico, dove ha scalato il Parlamento piazzando 18 deputati: “La Grecia si trova in una profonda crisi economica assolutamente distante da quella dell’Italia, quindi non credo che Alba Dorata possa andare lontano. Tanto meno in Lombardia, regione che si è dimostrata il motore del Paese. Resta però il fatto, a mio giudizio preoccupante, che un partito del genere veicolerà certe tesi che con la democrazia e con l’Italia non hanno davvero niente a che fare”.