Ormai è una moda: i diversi programmi televisivi ne hanno decretato il successo e tutti vogliono essere “wedding planners”. Un mondo legato a doppio filo con la creatività e l’eleganza che, però, non permette improvvisazioni. Lo sa bene Mauro Adami, fondatore e creatore della maison di abiti da sposa Domo Adami. Creata nel 1993 a Vigevano, un’operosa cittadina a trenta chilometri da Milano, ma in provincia di Pavia, l’azienda produce collezioni di preziosi abiti da sposa, tutti rigorosamente hand-made tali da rendere unica ogni sposa, e che hanno conquistato sia l’Italia che il mercato estero. L’anima dell’azienda è proprio Mauro Adami, stilista creativo ed eclettico, capace di plasmare un’idea e trasformarla in abito unico. L’artigianalità della lavorazione, la cura per i dettagli, l’approccio sartoriale per ogni vestito, fanno di questi prodotti pezzi unici e non abiti seriali, espressioni dei tempi di ogni sposa. Abbiamo raggiunto, per ilSussidiario.net, Mauro Adami di ritorno dalla fiera degli sposi di Bari dove ha incontrato più di 600 coppie.
Adami, come ha iniziato la sua avventura nel mondo della sartorialità, per poi specializzarsi nelle collezioni sposa?
Da sempre ho avuto un’indole creativa, sensibile e legata al bello e Vigevano è sempre stato un comprensorio legato all’artigianalità calzaturiera non certamente tessile, ma, in un’epoca che va dagli anni ’60 e ’70, in cui tutto veniva fatto su misura e cucito addosso, ho subìto un grande fascino della moda. Negli anni ’80 ho aperto un ufficio stilistico legato, soprattutto, alla maglieria e alla pellicceria e al tessile ad alto livello, sia per uomo che per donna che operava principalmente per clientela italiana. In seguito, mi sono dedicato all’affascinate mondo dei costumi: per il Carnevale di Venezia e per il teatro, anche quello francese. Nel 1993 ho aperto una sartoria, la Domo Adami e la collezione che ne uscì era dedicata a eventi speciali, unici, ed era un’interpretazione di un protagonismo artistico, creativo ed eclettico che mancava nel panorama italiano.
Chi è Mauro Adami?
Non solo un consulente, ma un sussurratore delle spose, un buon ascoltatore, che all’interno di spazi domestici e affettivi – “Domo” non a caso – invito e risolvo tutti i dubbi e i problemi delle spose. Dico sempre alle mie clienti: “Chiudi gli occhi e sogna”. Questa è la frase di un uomo innamorato del matrimonio, come me.
Da cosa parte e quali sono gli elementi da cui prende spunto per creare e disegnare una collezione sposa?
Metto al centro di tutto la sposa stessa e ogni abito è creato ed è cucito su misura. Ogni collezione che può sembrare apparentemente “seriale”, invece, è dotata di uno spirito superiore, a sua volta forgiato sulle idee e sui sogni delle tante spose che incontro. Non sono solo chi taglia e cuce tulle, pizzi e vuole una sposa tradizionale magari con gonna ampia e velo: sono un trend setter e un global stylist e da sempre cerco di anticipare tendenze ed esigenze sociali.
Ad esempio?
Ho creato la semplicità nella sposa, ho rinnovato un nuovo gusto barocco che fosse più aderente alle crescenti richieste delle più giovani, ho prodotto abiti da sera per chi vuole festeggiare il giorno più bello con abiti più sinuosi.
Perchè ha deciso si partecipare ad AF-Artigiano in Fiera?
Scendo in campo ad AF perchè vorrei incontrare tante persone alle quali dare le giuste indicazioni.
Oggi ce n’è bisogno?
Oggi più che mai perchè, pur essendo io stesso un personaggio mediatico, trovo che la mediaticità provochi confusione nelle giovani future spose che guardano programmi televisivi in cui i contenuti sono falsati da un’eccessiva cinematograficità. Innanzitutto, occorre partire con largo anticipo per non arrivare all’ultimo momento con un plotone di altre coppie che desiderano sposarsi nel tuo stesso giorno.
Ci può dare un’anticipazione dei trend per la collezione 2013?
Ora il nuovo trend è il ritorno di un romanticismo che io reinterpreto in varie accezioni più o meno oniriche o barocche, perchè il “sogno” può essere decorato con mille piccoli dettagli come organze, tulle, ricami e pizzi valencienne. Ci sarà anche spazio per qualche abito corto e ricamato e lancio un nuovo modus di organizzare il grande giorno: il matrimonio vintage. Abiti che possono essere re-interpretati da un team di stylist: un look innovativo e da copertina che sappia osare veramente. Non a caso, ad AF-Artigiano in Fiera lancerò una provocazione.
Quale?
Voglio dare la possibilità a giovani che hanno la volontà di inserirsi nel mondo del lavoro di trovare la propria strada. Domo Adami dà l’opportunità a tutti i potenziali creativi e artigiani di esprimere un loro progetto nuziale. Io li raccoglierò, li vaglierò ed esporrò tutto il materiale raccolto durante una grande festa che darà la possibilità a tutti di vedere cosa offre il panorama della moda. Voglio fare ciò che le riviste di settore si rifiutano di fare: scatenare un dibattito di rinnovamento.
La Domo Adami si affaccia anche sui mercati esteri. Quali sono le differenze fra le richieste delle spose straniere e quelle di casa nostra?
Nei paesi dove c’è una tradizione antica e religiosa viene data molta importanza all’abito. Il Giappone è passato dal kimono a un abito più occidentalizzato dalle linee vittoriane, magari rosso, mentre l’India è più legata alle sue tradizioni. La Russia sceglie lo stile di un nuovo Rinascimento, rivisitato in chiave moderna.