Riutilizzo di oggetti quotidiani, abbinati a gusto e creatività, e complementi d’arredo di design innovativo e modernissimo. Sono queste le creazioni di Mul10 Design, azienda giovane al debutto in AF-Artigiano in Fiera. Una realtà che si è affacciata da poco sul mercato, con due fondatori, Mauro Molteni e Davide Montanaro, poco più che trentenni. Molteni, trentaduenne che guida l’azienda di famiglia da cinque anni, dopo aver conseguito la laurea in Economia aziendale ha deciso di trasformare la crisi economica in un’opportunità per cambiare rotta, crescere e aumentare i propri profitti. Un rischio che ha decisamente dato i suoi frutti.
Molteni, la Mul10 Design ha una storia particolare: ce la può raccontare?
Mul10 nasce come spin-off dell’azienda fondata da mio padre, la Metalizzazione Molteni srl di Barzago, in provincia di Lecco, specializzata in trattamenti superficiali, surface treatment, da oltre cinquant’anni. Nel gennaio dello scorso anno ho deciso di uscire dal mio tracciato tradizionale e di stringere una collaborazione con lo studio DSGN di Davide Montanaro, per creare oggetti di design in vetro e plastica caratterizzati da una finitura di superficie che realizziamo nella nostra azienda e che conferisce a ogni creazione un aspetto particolare e caratteristico.
Cosa l’ha spinta a cambiare?
Dopo un periodo di difficoltà nel 2005, dovuto alla dipartita di un grosso cliente, ho deciso di trasformare l’azienda di famiglia, sebbene il “terzismo” in un’area come la Brianza sia ancora fortissimo, perchè volevo realizzare qualcosa di mio mettendo a frutto la mia passione per il design. Ma non essendo esperto in questo campo, avevo bisogno di qualcuno che lo fosse e Davide Montanaro, designer di un vecchio cliente, era la persona perfetta per realizzare il mio nuovo progetto. Abbiamo fuso le nostre competenze e abbiamo creato Mul10 Design. Con un piccolo sforzo economico, ma con una grande impegno di tempo, siamo passati dall’essere classico terzista brianzolo quasi mono-cliente, ad avere duecento clienti, dove il più grande contribuisce al 10% del nostro fatturato. Tutto questo è successo in cinque anni di duro lavoro che ha gettato le basi per poter, nel futuro prossimo, per poter crescere ancora.
Anche in questi tempi non propriamente rosei?
Certo, bisogna sempre andare avanti e tentare di migliorarsi. Anche quest’anno, ad esempio, il nostro fatturato è cresciuto del 25%.
Ci può spiegare che tipo di lavorazione e quali linee producete?
La nostra base di partenza è la Metallizzazioni Molteni che effettua trattamenti superficiali di specchiatura che può essere definita anche argentatura o doratura. Il nostro primo progetto realizzava Ready-made di contenitori in HDPE metallizzati della linea “Second Life”: ai classici flaconi di detersivo da supermercato, una volta finita la loro funzione, abbiamo dato nuova vita. Dopo averli completamente ripuliti, viene colato sul fondo della resina per dare stabilità. Il vero valore aggiunto, però, lo dà la metallizzazione: tramite questo particolare processo industriale viene nobilitato l’aspetto estetico dell’oggetto lasciando inalterate la riciclabilità del materiale. Recuperiamo, quindi, un oggetto con vale nulla e lo riproponiamo in veste di complemento d’arredo.
Come avete proseguito?
Si tratta di oggetti che verranno distribuiti a breve anche in Triennale e nei maggiori musei italiani che ripropongono scorci di palazzi italiani storici stampati su oggetti da tavolo o da mensola fatti di plexyglass. L’approccio progettale è dunque quello di riferirsi al patrimonio artistico italiano come stimolo per una sua reinterpretazione attraverso un linguaggio estetico che si rivolge in particolare a un pubblico giovane. Tutti i prodotti del catalogo sono personalizzabili a seconda delle esigenze del committente, dall’individuazione del messaggio da veicolare attraverso l’oggetto, al design e alla realizzazione anche in piccole serie.
La terza linea?
La nostra ultima linea “Wine Lovers”, che debutta in questo periodo sul mercato e che presentiamo ufficialmente ad AF-Artigiano in Fiera, comprende complementi che riguardano il bere. Si tratta di porta bicchieri e porta candelabri che si adattano alle bottiglie di vino. Il porta bicchieri in metacrilato, ad esempio, si ottiene dal taglio laser di una lastra piana di bi-colato nero e bianco: il risultato è un sistema a raggi dalle forme arrotondate adatto per servire 8 calici di vino comprensivi del loro sottobicchiere. Ogni estensione sembra volersi ricollegare a quella precedente, richiamando a un’atmosfera di convivialità tipica delle feste o degli incontri tra amici e il vantaggio è che si può elegantemente portare bottiglia e calici in una sola mano.
(Federica Ghizzardi)