Coppie di fatto, accelerazione della giunta comunale per il riconoscimento delle unioni civili con conseguente approvazione del regolamento apposito. Il Pd ha preparato la delibera che sarà presentata in consiglio la prossima settimana, primo passo verso il registro delle coppie di fatto, uno dei punti forti della campagna elettorale dell’allora candidato Pisapia oggi sindaco di Milano. Si chiamerà “Modello Milano”, “il punto di partenza di un percorso in cui ci sarà il massimo confronto e la massima apertura verso le proposte degli altri consiglieri e della città. La depositiamo anche perché questo argomento non sia più un tabù” come ha dichiarato Marilisa D’Amico presidente Pd della commissioni affari istituzionali. Secondo indiscrezioni però l’approvazione del documento sarà rimandata a dopo l’estate, e cioè dopo la visita del Papa a Milano che giunge nel capoluogo milanese proprio per celebrare la famiglia. Evitare dunque la contrapposizione forte con i cattolici sembra l’idea della giunta comunale, anche se ovviamente le polemiche ci saranno, anzi già ci sono, comunque, anche all’interno dello stesso Pd dove non sono pochi i cattolici presenti. L’iter per l’approvazione del registro delle coppie di fatto con la presentazione della delibera però prende una strada che porterà inevitabilmente alla sua approvazione, a meno di sorprese dell’ultimo minuto. Si pensa anche a uno sportello speciale, a cui denunciare “atti discriminatori non solo legati agli orientamenti sessuali, ma anche alle appartenenze di carattere etnico, culturale e di opinioni”. Marilisa D’Amico intanto nega che il voto dopo l’estate sia legato alla presenza del Papa a Milano a giungo, dice anzi che si tratta solo di ragioni di calendario dell’aula. I prossimi mesi infatti sono dedicati al Piano regolatore e al bilancio del comune. Per la D’Amico la speranza è che si arrivi intanto a una legge nazionale sul fatto e che comunque l’iniziativa del comune di Milano serva a far finire la contrapposizione tra famiglie di laici e famiglie di cattolici. Per il capogruppo del Pdl al comune di Milano, Masseroli, l’istituzione di un tale registro è inutile perché nei casi in cui è stato istituito è rimasto vuoto. D’accordo ad aprire un dibattito, invece, purché venga affrontato il tema della famiglia come sostenitrice di civiltà.
Il cosiddetto Modello Milano su cui si basa il registro da approvare si ispira tecnicamente a quello approvato a Torino, mentre recentemente è stato approvato un registro analogo anche a Napoli. Dal punto di vista pratico, mancando una legge a livello nazionale che regoli l’argomento, di fatto è solo un registro puramente simbolico che non ha valore legale.