Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia è coinvolto in una inchiesta a cura del procuratore aggiunto di Milano, il dottor Robledo. Il politico risulta indagato per corruzione nel caso di alcuni centri commerciali su cui si indaga da tempo per tangenti relative alla concessione di aree edificabili. Tali aree si trovano nel comune di Cassano D’Adda. A tale proposito tempo fa era stato arrestato il sindaco della città, Edoardo Sala. Insieme a Boni, risultano indagati anche il suo portavoce Dario Ghezzi e Luigi Zanuno, immobiliarista, che avrebbe ricevuto compensi per interventi sul piano regolatore sempre di Cassano d’Adda. Risulterebbe indagato anche un quarto personaggio il cui nome non è stato ancora reso noto perché le indagini sul suo conto hanno preso avvio da poco tempo. Boni ai tempi dei fatti sotto indagine, il periodo 2005-10, era assessore all’edilizia e al territorio della Regione Lombardia. Oggi la guardia di finanza si è presentata nel suo ufficio in regione per compiere una perquisizione. Il presidente del consiglio regionale ha già fatto sapere di essere del tutto estraneo ai fatti a lui imputati. “Confermo che in data odierna mi è stata notificata un’informazione di garanzia, contestualmente ad una perquisizione degli uffici della mia segreteria. In relazione ai fatti oggi contestati anticipo fin ora la mia totale estraneità” ha fatto sapere in un comunicato. Il politico si dichiara a disposizione per ogni accertamento da parte delle autorità giudiziarie al fine di chiarire al più presto ogni capo a lui imputato. A tirare in ballo Boni sarebbe stato un architetto, Michele Ugliola, a sua volta inquisito per tangenti a Cassano d’Adda. Non è la prima volta che il nome di questo architetto spunta fuori da indagine su tangenti, era stato indagato infatti anche ai tempi di Mani pulite. Quanto comunicato da Ugliola su Boni risale alla scorsa estate: dichiarazioni secretate per compiere le indagini del caso sull’esponente della Lega Nord. Davide Boni, 49 anni, in passato aveva ricoperto la carica di capogruppo della Lega al consiglio provinciale di Mantova, diventandone presidente dal 1993 al 1997. Entrato in Regione Lombardia, è stato assessore al territorio e all’urbanistica prima di diventare nel 2010 presidente del consiglio regionale.
Con questa nuova inchiesta su un alto esponente della giunta, si aspetta si riaprano le polemiche da parte dell’opposizione che già nel caso di precedenti inchieste giudiziarie aveva chiesto le dimissioni di Formigoni.